SOFIA. - "La situazione politica in Bulgaria è oggi molto complicata e diventa sempre
più difficile discernere e orientarsi". Lo ha detto il vescovo della diocesi di Sofia-Plovdiv,
mons. Gheorghi Jovcev, commentando i risultati delle elezioni parlamentari che si
sono svolte , sabato scorso, ed hanno visto la vittoria del partito socialista. Per
mons. Jovcev "da una parte è un fatto positivo che non sia emerso un partito dominante",
(il partito socialista ha ottenuto il 31,17% dei voti e rimane dunque aperta la questione
delle possibili alleanze) così "nessuno ha motivo di vantarsi troppo"; d'altro canto,
però, "questa situazione rende la nazione instabile". L'auspicio del vescovo è che
"i prossimi governanti portino la Bulgaria a non essere più uno dei Paesi con i redditi
più bassi d'Europa. Per la crescita spirituale - afferma - l'uomo deve avere almeno
il minimo necessario per vivere". Con riferimento al risultato (8,21% dei voti) conseguito
dal movimento ultranazionalista "Ataka" (Attacco), contrario alla Nato, alle privatizzazioni,
alle minoranze etniche e religiose, e favorevole ad una revisione dei rapporti con
l'Ue, mons Jovcev ha espresso rammarico "per una realtà, quella della Bulgaria, che
ha permesso l'affermazione di movimenti ai quali si rivolgono persone povere e disperate,
vittime di ingiustizie, e con un basso livello culturale e spirituale. Purtroppo -
ha concluso - la miseria rende capaci di tutto". (Sir - MANCINI)