2005-06-25 14:38:55

Il Vangelo della Domenica.
Gesù: “Chi avrà perduto la sua vita a causa mia, la troverà”
 


(26 giugno 2005 - RV) Nella 13a Domenica del Tempo Ordinario, la liturgia ci presenta un brano del Vangelo in cui appare con grande forza la radicalità dell’amore per Gesù.
Il Signore invita i suoi discepoli a vincere la paura di affidarsi completamente a Lui:
“Chi ama il padre o la madre più di me non è degno di me; chi ama il figlio o la figlia più di me non è degno di me; chi non prende la sua croce e non mi segue, non è degno di me. Chi avrà trovato la sua vita, la perderà: e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà”.
Ascoltiamo il commento del teologo gesuita padre Marko Ivan Rupnik: RealAudioMP3
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L’uomo sperimenta una fragilità esistenziale di fondo. Perciò uno dei sentimenti più comuni è la paura, la preoccupazione per la vita. Una strana, oscura energia si impossessa dell’uomo, spingendolo ad una inquietudine di salvarsi ad ogni costo. L’uomo vorrebbe in qualche modo affermarsi, consumando le proprie energie in ciò che lui giudica che è bene per lui, per garantirsi senza spendersi, ma risparmiandosi. Cristo, invece, ci dice esattamente l’opposto: per salvare la propria vita bisogna diventare dono. Ciò che viene donato con amore è salvato. Affidare la vita a Lui, a Gesù Cristo stesso, significa affidarla in cura ad un amore che non conosce fine. Trapiantare la propria vita in Cristo significa trionfare anche sulla morte, perché Cristo ha vinto la morte. La certezza di essere affidati a Cristo si percepisce nell’amore verso gli altri, in quanto la vita nella concretezza quotidiana non è più gestita dalla paura per se stessi.
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