(16 giugno 2005 - RV) La Corea del Nord è alla fame. Milioni di coreani non hanno
di che mangiare. Il servizio di Tiziana Campisi. ********* La
Corea del Nord sta affrontando la situazione peggiore da molti anni a questa parte
nel campo dell’alimentazione. Lo denuncia la FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite
che si occupa della situazione alimentare del pianeta. Il servizio di Tiziana Campisi.Gerald
Bourke, portavoce dell’organizzazione ha detto che la situazione della Corea del Nord
è molto più grave di una crisi. Secondo gli esperti internazionali il taglio delle
razioni giornaliere decise dal regime di Kim Jong-il, le disastrose riforme economiche
e la crisi nucleare hanno provocato una carenza alimentare di proporzioni spaventose.
Il rifiuto di Pyongyang di tornare al tavolo dei colloqui sul disarmo nucleare ha
infatti provocato l’immediata sospensione dell’invio di aiuti umanitari da parte di
Stati Uniti e Giappone; la Corea del Sud li ha interrotto per circa 3 mesi, ma ha
ripreso quello dei generi alimentari, anche se in maniera molto limitata, nell’ambito
della “diplomazia silenziosa” di Seoul. Un altro grave problema è costituito dalle
riforme politiche del regime comunista, che sperava di trasformare il Paese in un
sistema di economia autonoma basata sull’agricoltura. Secondo Kathi Zelleweger, operatrice
Caritas da anni impegnata nella zona, la Corea del Nord non è e non può divenire una
nazione agricola, composta com’è da zone prevalentemente montuose, con terreno duro
e poco coltivabile. “Solo il 18 % del terreno totale – ha detto - è arabile, ma la
coltivazione dipende da costosissimi macchinari agricoli e fertilizzanti”. La razione
minima giornaliera di cibo necessario alla normale sopravvivenza di un essere umano
si aggira intorno ai 550/590 grammi: la razione ordinaria dei nordcoreani varia dai
300 grammi per le zone urbane ai 250 grammi per quelle agricole.