2005-06-13 14:14:46

Un nuovo libro denuncia la diffusione delle sette sataniche in Italia.
Intervista con don Oreste Benzi


(13 giugno 2005 - RV)La storia del satanismo dall’antichità ad oggi, attraverso le sue diverse forme e manifestazioni come il vampirismo, la stregoneria, lo spiritismo fino ad arrivare agli ultimi fatti di cronaca legati a delitti commessi da presunti adepti di sette sataniche. E’ il tema del libro “Le mani occulte, viaggio nel mondo del satanismo” di don Aldo Buonaiuto edito da Città Nuova e presentato in questi giorni a Roma. Ce ne parla Marina Tomarro:
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Messe nere e riti satanici, delitti efferati, apparentemente senza una spiegazione logica. Il potere delle sette sataniche in Italia sta diventando sempre più grande con un numero di adepti sempre maggiore. E’ la tesi del libro “Le mani occulte” di don Aldo Buonaiuti. Ascoltiamo l’autore:

R. - Ci sono più di 3.000 sette e la tipologia propria della setta è quella di nascondersi, di fare di tutto per rimanere nascosta. Però ci sono anche sette terribili che vogliono passare per realtà portatrici di benessere psichico, fisico e anche addirittura spirituale e che poi, invece, si rivelano delle vere realtà con reati e crimini.

D. - All’interno del libro ci sono anche molte lettere di madri o padri, o fidanzate che scrivono perché i loro cari hanno aderito a queste sette. Che cosa fare, quando ci si accorge che un familiare sta prendendo questa brutta strada?

R. - Bisogna subito intervenire e fare di tutto per allontanare la persona da quei circuiti prima che sia troppo tardi, prima che la vittima non diventi così assoggettata, tanto da vedere i propri cari come dei nemici.

Sono per la maggior parte giovani in cerca di emozioni forti, in grado di riempire il vuoto della loro vita gli adepti alle sette. E proprio per aiutare i familiari di queste persone l’Associazione Papa Giovanni XXIII ha creato un numero verde. Don Oreste Benzi, presidente dell’associazione:

R. - Noi abbiamo un numero verde che da tre anni teniamo attivo e che riceve una media di 10 telefonate al giorno. Un 20 per cento sono proprio le vittime che si rivolgono a noi. La stragrande maggioranza sono genitori, parenti di queste vittime, che non vivono più con loro e sono seguaci di Satana. La prima cosa da fare è rompere la propria solitudine, chiamare al telefono dell’Associazione Papa Giovanni XXIII e quindi entrare in un ciclo di consiglio. Però bisogna che in ogni parrocchia, in ogni associazione ci siano persone che si dedichino a questi che sono non solo gli ultimi, ma gli ultimi più disperati. In questa maniera si può fare qualcosa.
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