(11 giugno 2005 - RV) La proposta è arrivata da Stati Uniti, Gran Bretagna e Canada.
Ne stanno discutendo in queste ore a Londra i ministri finanziari del G8: annullare
il debito estero dei 18 Paesi più poveri al mondo, per un ammontare di oltre 16 miliardi
di dollari. Dopo anni ed anni di trattative e di campagne su questo tema, questo annuncio
appare clamoroso. Ma si tratta davvero di un passo storico o piuttosto di un atto
dovuto, di grande effetto ma ancora di poca sostanza? Roberta Gisotti lo ha chiesto
all’economista Riccardo Moro, direttore della Fondazione Giustizia e solidarietà:
E
dalla riunione ministeriale del G8 a Londra è arrivata anche una valutazione dell’economia
mondiale. La crescita nel 2005 è stata giudicata “solida”, ma comunque “inferiore
a quella del 2004”. I governi dei Paesi industrializzati ritengono necessaria l’adozione
di politiche mirate a contenere il costo del petrolio.