2005-06-11 15:32:07

Nel Vangelo di questa Domenica la compassione di Gesù per l'umanità:
il commento di padre Rupnik


La liturgia dell'11a Domenica del Tempo Ordinario ci presenta il Vangelo in cui Gesù, vedendo le folle, ne sente compassione, perché erano stanche e sfinite, come pecore senza pastore. Allora sceglie i 12 apostoli e dà loro il potere di scacciare gli spiriti immondi e di guarire ogni sorta di malattie e d'infermità, dicendo: “Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”. Quindi aggiunge:
“La messe è molta, ma gli operai sono pochi! Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!”.
Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento del teologo gesuita padre Marko Ivan Rupnik: RealAudioMP3

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Vedendo le folle, ne sentì la compassione. Trovarsi sotto il suo sguardo, vuol dire essere bagnati di misericordia. Le testimonianze che ci vengono dal Vangelo, come per esempio San Pietro nel cortile del sommo sacerdote, ci dicono che basta un solo sguardo del Signore per sentirsi lavati, perdonati e abbracciati, per passare dalla morte alla vita. Il Signore, quando ci guarda, prova compassione, la qualità materna dell’amore divino: Dio si commuove come la madre, vedendo il proprio figlio nelle difficoltà. Essendo amore Lui stesso, non ci forza, non ci costringe a camminare sulla retta via, ma freme nell’amore per noi e questa sua compassione diventa per noi motivo della vita nuova. Nella missione dei discepoli, lui vuole che trasmettano la stessa compassione. Cristiani siamo nel mondo non per giudicarlo, ma per commuovere qualcuno con uno sguardo che fa trapelare la compassione di Dio, la stessa che ha toccato noi.
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