Sì della Corte suprema israeliana al ritiro da Gaza.
(9 giugno 2005 - RV)Storica decisione in Israele: la Corte Suprema ha stabilito
che il ritiro dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania è legale. Sono state così
bocciate le richieste dei coloni che chiedevano di invalidare o di modificare le norme
sul piano di disimpegno. Il servizio di Amedeo Lomonaco: La Corte Suprema
israeliana ha respinto dodici ricorsi presentati dai coloni per bloccare il ritiro
da 21 insediamenti della Striscia di Gaza e da altri quattro della Cisgiordania.
La decisione rimuove l’ultimo ostacolo al piano di ritiro del premier israeliano Ariel
Sharon, previsto per questa estate. La sentenza costituisce, invece, una sconfitta
per i partiti dell’ultradestra che sostenevano i coloni. La Corte, composta da 11
giudici, ha respinto i ricorsi sostenendo che il piano può procedere come previsto,
poiché non vi è alcuna violazione dei diritti umani dei coloni. I giudici non hanno
comunque modificato, se non per aspetti tecnici marginali, le misure compensative
previste per circa 9 mila coloni. Ieri Sharon ha ribadito che “il piano avverrà nei
tempi stabiliti” a partire dal prossimo 15 agosto. Sharon ha anche chiesto agli ebrei
che vivono negli insediamenti di collaborare con le autorità nelle operazioni di disimpegno.
Secondo il portavoce dei coloni, il premier israeliano è preoccupato per il calo di
consensi. In base ai più recenti sondaggi, infatti, la percentuale di israeliani favorevoli
al piano del primo ministro è in netto calo ed è passata, negli ultimi mesi, dal 70
al 50 per cento.