Rilasciati in Arabia Saudita 7 cristiani arrestati perchè pregavano
(9 giugno 2005 – RV) Rilasciati in Arabia Saudita 7 cristiani indiani, arrestati con
l’accusa di pratiche religiose proibite. Condizione del rilascio, secondo l’agenzia
di stampa AsiaNews, la firma di una rinuncia a continuare i momenti di preghiera nelle
proprie abitazioni. Il servizio di Eugenio Bonanata:
Ieri in Arabia
Saudita, le autorità di Ryad hanno liberato 7 degli 8 cristiani arrestati il 28 maggio
scorso per pratiche religiose illegali. Si tratta di protestanti indiani colpevoli
di radunarsi nelle proprie abitazioni per pregare e leggere la Bibbia. Fonti dell’agenzia
di stampa AsiaNews raccontano che il rilascio è avvenuto in seguito alla firma di
una rinuncia a continuare tali pratiche religiose. Quattro dei rilasciati sono già
stati rimpatriati in India; mentre, nelle prossime settimane, le autorità decideranno
la sorte per gli altri. In Arabia Saudita è proibita la libertà di espressione a tutte
le religioni, meno che all’islam. Vietata ogni manifestazione pubblica, dunque, come
ad esempio avere Bibbie, portare un crocifisso, un rosario o pregare in pubblico.
A vigilare sul divieto è la Muttawa, la polizia religiosa molto nota per i discutibili
metodi di intervento utilizzati. Anche se negli ultimi anni, grazie alle pressioni
internazionali, la corona saudita ha permesso la pratica di altre religioni in privato,
la Muttawa continua comunque ad arrestare persone che, nel praticare la propria fede,
si attengono a tali disposizioni. Il 28 maggio scorso, infatti, la Muttawa ha compiuto
un raid a Batha, una zona della capitale saudita, dove alcuni gruppi protestanti si
radunavano in privato per la preghiera. Gli agenti sono entrati nella casa di Kumar,
uno dei protestanti, e lo ha interrogato insieme alla moglie sequestrando poi tutto
il materiale religioso che era in casa assieme ai computer. Per lui l’accusa è di
tenere una scuola religiosa. Più o meno lo stesso metodo è stato applicato anche per
gli altri arresti avvenuti tutti nello stesso giorno. Attualmente la polizia tiene
in carcere altri 2 cristiani per “ulteriori indagini”.