(4 giugno 2005 - RV) Il processo di ratifica della Costituzione deve continuare. Questo
il parere espresso ieri da Jean-Claude Juncker, presidente di turno della Unione Europea,
in vista del vertice del 16-17 giugno, che affronterà le possibili soluzioni istituzionali
dopo il no di Francia e Olanda alla Carta europea. E la crisi europea sarà al centro
dei colloqui stasera a Berlino tra il cancelliere tedesco Schroeder e il presidente
francese Chirac, mentre cresce l’Euroscetticismo nei Paesi scandinavi. Dato, questo,
confermato da alcuni sondaggi. In Italia, invece, il ministro del Welfare Maroni ha
lanciato la proposta di tornare alla lira. Idea bocciata dal premier Berlusconi e
dagli alleati della Casa della Libertà.
E il dibattito sulla crisi nell’Unione
Europea, dopo il ‘no’ alla Costituzione di Francia e Olanda, si incrocia in questi
giorni con il convegno “Dall'idea di Europa alla Costituzione europea”, a 50 anni
dalla Conferenza europea di Messina. Una conferenza che vide il superamento della
crisi nata con il ‘no’ di Francia e Germania al Trattato di difesa. Ma cosa rappresentò
50 anni fa questa Conferenza? Fausta Speranza lo ha chiesto a Enrico Vinci, che a
Messina partecipò in qualità di sottosegretario agli Esteri: