(2 giugno 2005 - RV) In un quartiere cristiano di Beirut è stato ucciso stamattina
il giornalista Samir Kassir, noto per le posizioni anti-siriane. Una bomba era stata
piazzata sotto la sua auto. Il leader cristiano antisiriano Aoun e il leader druso
Jumblatt hanno accusato l’intelligence libanese; molto critico è anche Saad Hariri
– figlio dell'ex premier Rafik, ucciso il 14 febbraio scorso – secondo cui in Libano
oggi esiste un “regime criminale di polizia”. Ma come può essere interpretata l’uccisione
del giornalista? Giada Aquilino lo ha chiesto al collega libanese Camille Eid, esperto
di questioni mediorientali del quotidiano Avvenire: