2005-05-22 09:51:12

Licenziare i cristiani che lavorano nello Stato: e’ la campagna promossa da esponenti radicali indu’ nello Stato indiano dell’Orissa


(22 maggio 2005) I vescovi indiani lanciano l'allarme: nello Stato indiano dell’Orissa esponenti radicali indù hanno lanciato una campagna per licenziare i cristiani che lavorano nell'amministrazione pubblica.
Il servizio di Eugenio Bonanata.
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Alcuni membri dell’“Assemblea Mondiale dell’induismo”, l’ala religiosa del “Bharatiya Janata Party” (BJP) che governa lo Stato del nord est indiano, hanno chiesto al governo statale di licenziare immediatamente i cittadini cristiani che lavorano nella pubblica amministrazione. La richiesta è giunta dopo che alcuni dirigenti dei servizi amministrativi si sono lamentati di presunti favoritismi a vantaggio di impiegati cristiani. Così, alcuni indù hanno approfittato dell’occasione per lanciare una campagna anti-cristiana con manifestazioni ed appelli attraverso i mezzi di comunicazione. All’agenzia “Fides”, il portavoce della Conferenza episcopale cattolica dell’India, padre Babu Joseph, ha definito il provvedimento “contrario ai diritti umani fondamentali e allo spirito pluralistico della nazione indiana” e di non accettare questo approccio fazioso e discriminatorio. “Siamo molto preoccupati – ha aggiunto – che questo tipo di mentalità possa prender piede”. Invitando questi gruppi a desistere dalle loro richieste, il portavoce dell’episcopato ha riferito, infine, che si sta valutando “l’opportunità di scrivere una lettera ufficiale alle autorità civili dell’Orissa e al primo ministro dell’Unione Indiana”. Come ha confermato martedì scorso l’agenzia “Fides”, questa nuova mobilitazione ha destato preoccupazione e stupore in tutta la comunità cristiana, secondo la quale “gli estremisti vorrebbero regolarizzare una evidente discriminazione religiosa”. Negli ultimi anni, nella regione indiana, si sono verificati vari episodi di violenza nei confronti delle minoranze religiose e delle comunità cristiane. In questo quadro, l’“Assemblea Mondiale dell’induismo”, in cui la presenza radicalista indù è molto consistente, promuove un’ideologia nazionalista e monoreligiosa ed è sostenuta da movimenti contrari al servizio sociale e ai programmi di sviluppo promossi dai cristiani.
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