Licenziare i cristiani che lavorano nello Stato: e’ la campagna promossa da esponenti
radicali indu’ nello Stato indiano dell’Orissa
(22 maggio 2005) I vescovi indiani lanciano l'allarme: nello Stato indiano dell’Orissa
esponenti radicali indù hanno lanciato una campagna per licenziare i cristiani che
lavorano nell'amministrazione pubblica. Il servizio di Eugenio Bonanata. **********
Alcuni membri dell’“Assemblea Mondiale dell’induismo”, l’ala religiosa del “Bharatiya
Janata Party” (BJP) che governa lo Stato del nord est indiano, hanno chiesto al governo
statale di licenziare immediatamente i cittadini cristiani che lavorano nella pubblica
amministrazione. La richiesta è giunta dopo che alcuni dirigenti dei servizi amministrativi
si sono lamentati di presunti favoritismi a vantaggio di impiegati cristiani. Così,
alcuni indù hanno approfittato dell’occasione per lanciare una campagna anti-cristiana
con manifestazioni ed appelli attraverso i mezzi di comunicazione. All’agenzia “Fides”,
il portavoce della Conferenza episcopale cattolica dell’India, padre Babu Joseph,
ha definito il provvedimento “contrario ai diritti umani fondamentali e allo spirito
pluralistico della nazione indiana” e di non accettare questo approccio fazioso e
discriminatorio. “Siamo molto preoccupati – ha aggiunto – che questo tipo di mentalità
possa prender piede”. Invitando questi gruppi a desistere dalle loro richieste, il
portavoce dell’episcopato ha riferito, infine, che si sta valutando “l’opportunità
di scrivere una lettera ufficiale alle autorità civili dell’Orissa e al primo ministro
dell’Unione Indiana”. Come ha confermato martedì scorso l’agenzia “Fides”, questa
nuova mobilitazione ha destato preoccupazione e stupore in tutta la comunità cristiana,
secondo la quale “gli estremisti vorrebbero regolarizzare una evidente discriminazione
religiosa”. Negli ultimi anni, nella regione indiana, si sono verificati vari episodi
di violenza nei confronti delle minoranze religiose e delle comunità cristiane. In
questo quadro, l’“Assemblea Mondiale dell’induismo”, in cui la presenza radicalista
indù è molto consistente, promuove un’ideologia nazionalista e monoreligiosa ed è
sostenuta da movimenti contrari al servizio sociale e ai programmi di sviluppo promossi
dai cristiani. **********