Il mistero della Trinità “supera la ragione senza contraddirla” e ci dice che “Dio
è amore”: “non è solitudine, ma perfetta comunione”. Per questo ogni uomo, “immagine
di Dio, si realizza nell’amore”. Così Benedetto XVI all’Angelus
(22 maggio 2005 - RV) Il mistero della Trinità“ supera la ragione senza contraddirla”
e ci dice che “Dio è amore”: “non è solitudine, ma perfetta comunione”. Per questo
ogni uomo, “immagine di Dio, si realizza nell’amore”. Con queste parole Benedetto
XVI, all’Angelus domenicale in Piazza San Pietro, ha spiegato il senso della solennità
della Santissima Trinità. Il Papa ha poi rivolto il suo saluto anche al Congresso
eucaristico nazionale in corso a Bari: queste “giornate di così intensa preghiera
e adorazione di Cristo Eucaristia – ha detto - accendano nella Chiesa italiana un
rinnovato ardore di fede, di speranza e di carità”. Ascoltiamo il servizio di Sergio
Centofanti: ************ Di
fronte a varie migliaia di fedeli giunti da tutto il mondo in Piazza San Pietro, Benedetto
XVI spiega l’odierna solennità della Santissima Trinità, affermando che “nella luce
del mistero pasquale si rivela appieno il centro del cosmo e della storia: Dio stesso,
Amore eterno e infinito”:
“La parola che riassume tutta la rivelazione è questa:
“Dio è amore” (1 Gv 4,8.16); e l’amore è sempre un mistero, una realtà che supera
la ragione senza contraddirla, anzi, esaltandone le potenzialità. Gesù ci ha rivelato
il mistero di Dio: Lui, il Figlio, ci ha fatto conoscere il Padre che è nei Cieli,
e ci ha donato lo Spirito Santo, l’Amore del Padre e del Figlio. La teologia cristiana
sintetizza la verità su Dio con questa espressione: un'unica sostanza in tre persone.
Dio non è solitudine, ma perfetta comunione. Per questo la persona umana, immagine
di Dio, si realizza nell’amore, che è dono sincero di sé”.
Il Papa esorta a
contemplare “il mistero dell’amore di Dio partecipato in modo sublime nella Santissima
Eucaristia, Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo, ripresentazione del suo Sacrificio
redentore”. E rivolge il suo saluto ai partecipanti al Congresso Eucaristico della
Chiesa italiana, in corso a Bari. “Nel cuore di questo Anno dedicato all’Eucaristia
– afferma - il popolo cristiano converge intorno a Cristo presente nel Santissimo
Sacramento, fonte e culmine della sua vita e della sua missione”:
“Ogni parrocchia
è chiamata a riscoprire la bellezza della Domenica, Giorno del Signore, in cui i discepoli
di Cristo rinnovano nell’Eucaristia la comunione con Colui che dà senso alle gioie
e alle fatiche di ogni giorno. “Senza la Domenica non possiamo vivere”: così professavano
i primi cristiani, anche a costo della vita, e così siamo chiamati a ripetere noi
oggi”.
In attesa di recarsi di persona domenica prossima a Bari per la
Celebrazione eucaristica conclusiva del Congresso eucaristico, il Papa si dice sin
da ora spiritualmente unito a questo importante evento ecclesiale:
“Invochiamo
insieme l’intercessione della Vergine Maria, perché giornate di così intensa preghiera
e adorazione di Cristo Eucaristia accendano nella Chiesa italiana un rinnovato ardore
di fede, di speranza e di carità”.
Quindi affida a Maria tutti i bambini,
gli adolescenti e i giovani che in questo periodo fanno la loro prima Comunione o
ricevono il sacramento della Cresima. Infine dopo i saluti in spagnolo, polacco e
tedesco si rivolge agli italiani:
“Saluto i pellegrini di lingua italiana…
(applausi)… sono tanti come si vede e si sente…(applausi) …Auguro a tutti buona domenica
e buona festa.” (applausi) ********