2005-05-22 12:43:17

Il mistero della Trinità “supera la ragione senza contraddirla” e ci dice che “Dio è amore”: “non è solitudine, ma perfetta comunione”. Per questo ogni uomo, “immagine di Dio, si realizza nell’amore”. Così Benedetto XVI all’Angelus


(22 maggio 2005 - RV) Il mistero della Trinità“ supera la ragione senza contraddirla” e ci dice che “Dio è amore”: “non è solitudine, ma perfetta comunione”. Per questo ogni uomo, “immagine di Dio, si realizza nell’amore”. Con queste parole Benedetto XVI, all’Angelus domenicale in Piazza San Pietro, ha spiegato il senso della solennità della Santissima Trinità. Il Papa ha poi rivolto il suo saluto anche al Congresso eucaristico nazionale in corso a Bari: queste “giornate di così intensa preghiera e adorazione di Cristo Eucaristia – ha detto - accendano nella Chiesa italiana un rinnovato ardore di fede, di speranza e di carità”. Ascoltiamo il servizio di Sergio Centofanti: RealAudioMP3
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Di fronte a varie migliaia di fedeli giunti da tutto il mondo in Piazza San Pietro, Benedetto XVI spiega l’odierna solennità della Santissima Trinità, affermando che “nella luce del mistero pasquale si rivela appieno il centro del cosmo e della storia: Dio stesso, Amore eterno e infinito”:

“La parola che riassume tutta la rivelazione è questa: “Dio è amore” (1 Gv 4,8.16); e l’amore è sempre un mistero, una realtà che supera la ragione senza contraddirla, anzi, esaltandone le potenzialità. Gesù ci ha rivelato il mistero di Dio: Lui, il Figlio, ci ha fatto conoscere il Padre che è nei Cieli, e ci ha donato lo Spirito Santo, l’Amore del Padre e del Figlio. La teologia cristiana sintetizza la verità su Dio con questa espressione: un'unica sostanza in tre persone. Dio non è solitudine, ma perfetta comunione. Per questo la persona umana, immagine di Dio, si realizza nell’amore, che è dono sincero di sé”.

Il Papa esorta a contemplare “il mistero dell’amore di Dio partecipato in modo sublime nella Santissima Eucaristia, Sacramento del Corpo e del Sangue di Cristo, ripresentazione del suo Sacrificio redentore”. E rivolge il suo saluto ai partecipanti al Congresso Eucaristico della Chiesa italiana, in corso a Bari. “Nel cuore di questo Anno dedicato all’Eucaristia – afferma - il popolo cristiano converge intorno a Cristo presente nel Santissimo Sacramento, fonte e culmine della sua vita e della sua missione”:

“Ogni parrocchia è chiamata a riscoprire la bellezza della Domenica, Giorno del Signore, in cui i discepoli di Cristo rinnovano nell’Eucaristia la comunione con Colui che dà senso alle gioie e alle fatiche di ogni giorno. “Senza la Domenica non possiamo vivere”: così professavano i primi cristiani, anche a costo della vita, e così siamo chiamati a ripetere noi oggi”.


In attesa di recarsi di persona domenica prossima a Bari per la Celebrazione eucaristica conclusiva del Congresso eucaristico, il Papa si dice sin da ora spiritualmente unito a questo importante evento ecclesiale:

“Invochiamo insieme l’intercessione della Vergine Maria, perché giornate di così intensa preghiera e adorazione di Cristo Eucaristia accendano nella Chiesa italiana un rinnovato ardore di fede, di speranza e di carità”.

Quindi affida a Maria tutti i bambini, gli adolescenti e i giovani che in questo periodo fanno la loro prima Comunione o ricevono il sacramento della Cresima. Infine dopo i saluti in spagnolo, polacco e tedesco si rivolge agli italiani:


“Saluto i pellegrini di lingua italiana… (applausi)… sono tanti come si vede e si sente…(applausi) …Auguro a tutti buona domenica e buona festa.”
(applausi)
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