Compie 90 anni Frère Roger, fondatore della Comunità ecumenica di Taizé
(12 maggio 2005 - RV) COMPIE 90 ANNI FRÈRE ROGER, FONDATORE DELLA COMUNITA’ ECUMENICA
INTERNAZIONALE DI TAIZE’, LUOGO DI INCONTRO OGNI ANNO PER MILIONI DI PERSONE, SOPRATTUTTO
GIOVANI, CHIAMATI A TESTIMONIARE L’UNITA’ NELLA FEDE CRISTIANA - Servizio di Roberta
Gisotti - ********** “Senza fare inutili astinenze, attenetevi alle opere che
Dio comanda: portare i fardelli degli altri, accettare le ferite meschine di ogni
giorno. Apritevi a tutto quanto è umano e vedrete dissolversi ogni vano desiderio
di fuggire dal mondo.” Così Frère Roger nella regola della Comunità monastica di Taizé,
fondata nel 1940 in Francia, negli anni della Seconda Guerra Mondiale. Il giovane
pastore protestante, Roger Schutz, ha 25 anni, quando dal suo paese natale, Provence,
in Svizzera - quasi un’oasi dagli orrori che si consumano nel resto del Continente
- sente forte il richiamo a testimoniare un segno di riconciliazione tra gli uomini;
così un mattino inforcata la bicicletta approda in un remoto villaggio diroccato della
Borgogna, lì acquista una vecchia casa per offrire riparo ai perseguitati, ai poveri,
agli oppressi dalla follia che percorre l’Europa a ferro e a fuoco per gli eventi
bellici. Costretto dalla Gestapo nel ’42 a fuggire, Frère Roger, tornerà a Taizè nel
‘44; poi finalmente la pace, in un Europa da riconciliare, come lo stesso priore della
Comunità ricorda: “IL Y AVAIT UNE PERIOD D’INQUIETUDE… Si viveva un tempo d’inquietudine.
Taizé era nata 5 anni prima. Molti si ponevano la domanda : cosa diventerà l’Europa.
Oggi, è suonata o sta per suonare l’ora dei cristiani nel mezzo di tensioni e contraddizioni
forti che scuotono numerosi fedeli. I cristiani possono più di quanto non immaginino,
perché essi si nutrono dell’essenziale del Cristo, cioè le fonti della riconciliazione
in vista della pace dell’intera famiglia umana”. Ed è proprio l’impostazione
ecumenica che superato il periodo bellico caratterizza la comunità di Taizé. La passione
per l’unità di Frère Roger si esprime nella vita comune di ogni giorno. E cosi i fratelli
in mezzo secolo diventano un centinaio, di ogni confessione cristiana, arrivati da
una trentina di Paesi. Alcuni poi emigrano in missione, per essere testimoni di pace
e carità nei luoghi più poveri dell’America del Sud e del Nord, dell’Asia e dell’Africa.
“Siate
presenti nel vostro tempo, - dice loro Frère Roger -adeguatevi alle condizioni del
momento. Amate i diseredati. Amate il vostro prossimo, qualunque sia la sua visione
religiosa e ideologica. Non rassegnatevi mai allo scandalo della separazione fra cristiani
che professano così facilmente l’amore del prossimo, ma restano divisi”. Ma qual è
il segreto per riuscire, ce lo rivela Frère Roger:
“IL PEUT SE DEVELOPPER AU
PROFOND DE SOI MEME COMME… Dal profondo di noi stessi può nascere come un senso
di stupore. Quale stupore? Direi che il cuore, con tutte le sue fibre, attende che
sia uno stupore di amore”. **********