Nel mese mariano si intensificano in Terra Santa le iniziative di preghiera per la
pace, nell'Anno dell'Eucaristia
(3 maggio 2005 - RV) NEL MESE MARIANO SI INTENSIFICANO IN TERRA SANTA LE INIZIATIVE
DI PREGHIERA PER LA PACE, NELL’ANNO DELL’EUCARISTIA: DALLA CUSTODIA FRANCESCANA GIUNGE
L’INVITO A TUTTI I CRISTIANI A RITROVARE LA VIA DELL’UNITA’ PER OFFRIRE IN QUEI LUOGHI
PERCORSI DALL’ODIO UN MODELLO DI CONCORDIA NELL’AMORE DI DIO - Servizio di Roberta
Gisotti - ********** Nel
mese di maggio - appena cominciato - dedicato a Maria, il pensiero corre alla Terra
Santa, perché l’intercessione della Madonna, come auspicato da Benedetto XVI nel
primo Regina Coeli di domenica scorsa, possa donare la concordia e la pace a tutti
i popoli che soffrono a causa di guerre, malattie e povertà. E purtroppo tutti siamo
testimoni da oltre mezzo secolo di un odioso e sanguinoso conflitto in Terra Santa,
tra israeliani e palestinesi, che appare insanabile con il solo ausilio delle ragioni
umane. Di questo parliamo con il Custode di Terra Santa, a Gerusalemme, padre Pierbattista
Pizzaballa.
D.- Anzitutto sono previste particolari iniziative di preghiera,
anche alla luce dell’Anno dell’Eucaristia, che stiamo vivendo? R.- Sì il mese mariano
è il mese più sentito dalla piccola comunità cristiana di Terra Santa, non soltanto
da quella cattolica, ma anche da quella ortodossa. Le chiese sono veramente tutte
piene soprattutto nelle sere per il Rosario. Quindi è un mese molto intenso, con molte
attività di carattere liturgico in tutto il Paese. Quest’anno, proprio a motivo dell’Anno
Eucaristico, saranno fatte celebrazioni particolari nei luoghi eucaristici per eccellenza,
quindi Emmaus e Cafarnao in modo particolare, e poi ovviamente il Cenacolo con preghiere,
Rosari, processioni, fiaccolate in quei luoghi. D. - Padre Pizzaballa, è diffusa
in molti la convinzione che la pace in Terra Santa possa essere la chiave di volta
per sanare molti altri conflitti, che affliggono il Medio Oriente e non solo. Ecco
in questo complicato scacchiere di interessi politici ed economici, che si sono velenosamente
intrecciati alle convinzioni religiose e alle identità di due popoli, quale ruolo
possono o debbono ancora tentare di giocare i Cristiani? R. – E’ vero che il Medio
Oriente è il luogo dove si intrecciano un po’ tutti questi interessi e le relazioni
nazionali e internazionali. Ma è anche vero che spesso i conflitti sono qui confluiti.
Non è che nascono qui. E’ vero che Gerusalemme è veramente il cuore della vita del
mondo, in questo senso quindi la pace qui a Gerusalemme è fondamentale anche per la
vita del mondo. Abbiamo visto in questi ultimi decenni come solamente attraverso gli
strumenti della politica o della violenza non si arriva a nessuna conclusione. Noi
uomini di fede dobbiamo insistere molto innanzitutto sulla preghiera, sulla formazione
nello spirito di Dio, formare le nuove generazioni ad avere fede, soprattutto nel
futuro. Quanto ai cristiani, la loro è una presenza piccolissima, siamo l’1,8 per
cento della popolazione, quindi non potremmo influire in maniera diretta sulla vita
del Paese e anche sulle grandi scelte che si debbono fare. Però, possiamo proporre
un atteggiamento, uno stile di vita diverso in questo Paese, che possa essere preso
come modello. E’ molto difficile, però, fare questo discorso anche perché purtroppo
noi come Chiesa siamo divisi: c’è la Chiesa cattolica, la Chiesa ortodossa… D.-
Anche recentemente abbiamo visto che ci sono state odiose divisioni…..
R. –
Sì, esatto per cui da un lato noi cristiani siamo chiamati a testimoniare la nostra
appartenenza a Cristo risorto, che è uno solo. Dall’altro lato siamo ancora molto
fragili e questo rende molto difficile questa testimonianza. E’ chiaro che dobbiamo
comunque andare avanti con serenità. D. - So che Lei è anche molto fiducioso che
il nuovo Papa Benedetto XVI saprà raccogliere e valorizzare l’eredità di Giovanni
Paolo II…… R. – Ne sono convintissimo. Questo Papa già nei suoi primi discorsi
lo ha fatto capire molto bene e sono anche convinto che il richiamo di questo Pontefice
alla persona di Gesù in una maniera così forte sarà un elemento di unità anche tra
noi cristiani. ********