Una folla sempre in silenzio e in preghiera a San Pietro
Da oltre 24 ore, dunque, la comunità mondiale, ecclesiale e non solo, è raccolta in
preghiera per Giovanni Paolo II. L’immagine-simbolo di questa folla orante è rappresentata
certamente dalle decine di migliaia di persone, con punte di circa 70 mila, che per
tutta la scorsa notte hanno vegliato sotto le finestre del Papa fino alle prime ore
del mattino. Moltissimi, come detto, soprattutto i giovani, che hanno più volte applaudito
e intonato canti all’indirizzo del Pontefice. In questo quadro di grande raccoglimento,
attraversato da registri emotivi diversi, dalla tristezza alla speranza, alle 21 di
ieri sera il vicario del Papa per lo Stato della Città del Vaticano, l’arcivescovo
Angelo Comastri, ha recitato insieme alla folla il Rosario. Giovanni Peduto ha chiesto
al presule di descrivere l’atmosfera di quel momento:
********** R. – Ieri
sera in Piazza San Pietro si percepiva la bellezza e la grandezza del carisma del
Papa, del Successore di Pietro, che ha il compito di fare unità, il compito di creare
comunione. E’ stato meraviglioso constatare quasi con le proprie mani che il Papa
morente, il Papa sofferente ancora raccoglie, anzi, ancora di più raccoglie i suoi
figli. Mi hanno detto che circa 60 mila persone erano presenti in Piazza San Pietro,
eppure si aveva l’impressione di essere una decina di persone. I cuori erano talmente
uniti, le voci erano talmente fuse che si sentiva l’unità della famiglia dei Figli
di Dio attorno al Santo Padre.
D. – Giovanni Paolo II, all’inizio del suo Pontificato,
ha detto: “Aprite le porte a Cristo Redentore”; ora il Redentore sta per aprirle a
lui, come lei ha detto ieri sera ...
R. – Sì, in Piazza San Pietro ancora si
sente l’eco della voce forte, giovanile, decise di Giovanni Paolo II che nell’ottobre
del 1978 si presentò con quella carta d’identità: “Aprite, anzi spalancate le porte
a Cristo!”. Quel grido del Papa colpì il mondo ed era un pochettino la sigla che ha
accompagnato tutto il Pontificato. Certo, ieri sera ripensando a quelle parole del
Papa è venuto spontaneo modificarle pensando che fra poco sarà il Redentore, il Signore
Gesù, ad aprire le porte al Papa. Un giovane, subito dopo la preghiera in Piazza San
Pietro, mi si è avvicinato mentre tornavo a casa e mi ha sussurrato all’orecchio:
“Padre, il Signore aspetta il Papa per dirgli un grande grazie”. Ci siamo soltanto
guardati negli occhi – io non so chi sia questo giovane, non so chi sia questa persona,
ma diceva l’emozione di tutta quell’assemblea in preghiera. “Il Signore aspetta il
Papa a braccia aperte per dirgli grazie”. **********