2005-04-02 18:23:57

Papa : I media del mondo intero parlano in diretta dal Vaticano


I media in tutto il mondo rendono omaggio alla sofferenza del Papa, condivisa in ogni angolo del Pianeta, da uomini e donne, giovani e anziani di ogni nazionalità, ideologia e credo religioso. E’ questo lo stupore più grande leggendo oggi su giornali e siti Internet, o ascoltando su Radio e Tv le cronache di questo evento, quasi ad accompagnare Giovanni Paolo II verso la meta celeste, senza farlo mai sentire solo. Le immagini di Karol Wojtyla, in tante occasioni felici o drammatiche come quella dell’attentato subito nel maggio dell’81, campeggiano sulle prime pagine dei più autorevoli media italiani ed esteri con accanto le immagini dei fedeli in preghiera in Vaticano, nella natia Polonia e in ogni Paese del mondo. Il servizio di Roberta Gisotti.

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Il Papa lascia guardare i suoi giorni di morte” titola l’International Herald Tribune. “Una lunga strada verso il cielo”, “Lo stiamo perdendo”, scrivono Trud e Moskovsky Komsomolets due giornali Russi. “Il gregge globale si prepara alla perdita del suo pastore”, sottolinea il New York Times, mentre “Le Monde” descrive “La lunga agonia di Giovanni Paolo II, il raccoglimento dei fedeli.” Riconoscimenti alla grandezza umana e spirituale del Papa arrivano anche dai tormentati Paesi del Medio Oriente: il quotidiano israeliano Haaretz, dà grande risalto all’avvenimento, citando il Rabbino capo di Polonia che ieri sera a Varsavia ha guidato una preghiera per Giovanni Paolo II. E cosi anche la Tv araba Al Jazira sta dedicando lunghi servizi al Papa ammalato. La grande ondata emotiva ha raggiunto perfino Cuba, dove il cardinale Jaime Ortega, arcivescovo de L’Avana ha rivolto un appello a pregare attraverso La Tv pubblica – non era mai successo - parlando per sei minuti della salute del Papa.

E continuano incessanti le testimonianze di solidarietà di esponenti religiosi, leder politici, personalità della cultura. “Di Giovanni Paolo II ricorderemo la sue opera, la sua grande bontà e il suo amore per ognuno di noi”, dichiara il presidente polacco Kwasniewski. “Un fratello maggiore. Anzi quasi un padre”, nonostante la stessa età, cosi descrive i suoi sentimenti per il Papa il presidente italiano Ciampi, mentre si apprende che domani il Palazzo del Quirinale in segno di rispetto rimarrà chiuso al pubblico. “Una delle personalità più significative del XX secolo”, sottolinea Gorbaciov. “Un vero leader spirituale che ha rappresentato ciò che tutti gli uomini hanno in comune”, commenta il vice premier israeliano Peres. Echi giungono anche dalla Cina che ha espresso ufficialmente “la sua preoccupazione.”

Intanto stanno affluendo su Roma pellegrini da tutto il modo per partecipare di persona la loro vicinanza al Papa, mentre si rinnovano le iniziative di preghiera in ogni Continente, anche nei luoghi più sperduti, come sui Monti Nuba in Sudan, zona povera e tormentata dalla guerra, dove il vescovo di El Obeid mons. Macram Max Gassis è andato a celebrare la Pasqua; o anche dove i cristiani sono una piccola minoranza come nella diocesi nepalese di Kathmandu, o in Turchia dove la comunità armena, in larga parte ortodossa, ha annunciato che domani dedicherà la Messa domenicale a Giovanni Paolo II. E si prega anche nelle Sinagoghe e nelle Moschee di numerosi Paesi.

Tanti infine i gesti di solidarietà a titolo personale di personaggi pubblici e di istituzioni, che stanno annullando eventi già in programma, in segno di rispetto in questi giorni di riflessione e pietà. In particolare il CONI in Italia ha sospeso tutte le manifestazioni sportive.
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