Zimbabwe, opposizione in testa nelle legislative di ieri
La notizia è che Mugabe sta perdendo. Lui, che è al potere da 25 anni e che – secondo
l’opposizione – aveva truccato queste elezioni per rimanerci, si trova stamattina
a dover rimontare. Con un quarto delle schede scrutinate, l’opposizione ha conquistato
26 seggi sui 29 disponibili. Ma non può ancora cantare vittoria, perché lo spoglio
ha riguardato finora la capitale Harare e le altre grandi città, dove il Movimento
per il cambiamento democratico è tradizionalmente più forte. Si attendono ora i voti
delle campagne, probabilmente favorevoli al presidente in carica. Ed è per questo
che Morgan Tsvangirai – appena assolto da un processo che lo vedeva imputato per cospirazione
– non lancia ancora proclami: al contrario, ribadisce le accuse alle “tendenze dittatoriali”
di Mugabe, che avrebbe commesso “attività fraudolente” durante i comizi di ieri. La
Chiesa locale sta alla finestra, ma non nasconde i propri desideri: l’arcivescovo
di Bulawayo, mons. Pius Nkube, aveva invitato i cittadini ad una “rivoluzione non
violenta”, sull’esempio dell’Ucraina.