Un cammino di sofferenza. Dai ricoveri al Gemelli, agli eventi degli ultimi giorni.

Mesi di preoccupazione per il Papa, il mondo in preghiera per la sua salute. La sera del 1° febbraio si rende necessario un ricovero al Gemelli, per ''una laringo-tracheite acuta'', conseguenza dell'influenza. La degenza di Giovanni Paolo II in quello che egli stesso, nel tempo, ha avuto modo di definire ‘Vaticano 3’ si protrae sino al 10 febbraio. Trascorrono 14 giorni, poi il 24 febbraio, per difficoltà respiratorie, il Santo Padre rientra al Gemelli. Quella sera stessa gli viene praticata una tracheotomia. Domenica 27, Giovanni Paolo II affida la preghiera dell’Angelus alla voce dell’arcivescovo Sandri, sostituto della Segreteria di Stato. Ma, a sorpresa, appare dietro la finestra della sua stanza d’ospedale e benedice i fedeli assiepati nel piazzale del Gemelli e quelli in collegamento tv. Anche domenica 6 e mercoledì 9 marzo il Papa si affaccia alla finestra e benedice la folla. Venerdì 11, il Centro televisivo vaticano diffonde le immagini della messa presieduta dal Pontefice nella cappellina del suo appartamento di degenza. Il 13 marzo il rientro in Vaticano. Il 16 si affaccia alla finestra del suo studio. Solo un cenno della mano per essere vicino ai fedeli, le parole non servono. Il giorno seguente, con un collegamento video dall'appartamento papale, il Pontefice benedice i giovani riuniti a San Giovanni per un incontro in preparazione alla Giornata mondiale della Gioventù. Il 20 marzo, Domenica delle Palme, Giovanni Paolo II si affaccia ancora alla finestra su Piazza San Pietro. Lo stesso fa il 23 marzo, in un mercoledì senza udienza generale. Il 25 segue in collegamento video la Via Crucis al Colosseo. Domenica scorsa, giorno di Pasqua, il Santo Padre si affaccia nuovamente alla finestra del suo studio per impartire con il gesto della mano la Benedizione “Urbi et Orbi”. Un’apparizione ancora mercoledì 30 marzo, quando poi il portavoce vaticano Navarro Valls annuncia che per migliorare l'alimentazione è stato applicato al Papa un sondino nasogastrico.