MADRID – La Chiesa è di importanza vitale per i 30mila senza dimora che vivono in Spagna. Il quotidianoLa Razonriprende i dati forniti dalla Caritas alla vigilia dellaGiornata dei senzatettoe pone l’accento sulla grande mole di lavoro svolta dall’organismo nel paese. Secondo lo studio, dei 30mila, il 67 per cento degli indigenti è assistita dalla stessa Caritas o da ordini religiosi. Sovvenzionare questi centri di accoglienza, secondo il giornale spagnolo, conviene molto allo stato perché costano esattamente la metà rispetto ai presidi statali. Secondo l’Istituto nazionale di Statistica (Ine), infatti, gestire un centro privato costerebbe 174,986 euro all’anno, contro i 316.234 euro di uno pubblico. L’indagine deLa Razonspiega inoltre che il funzionamento e l’efficienza delle case di accoglienza dipende dalle oltre novemila persone, tra religiosi e volontari, che lavorano a tempo pieno e part time. Secondo l’Ine, meno della terza parte degli operatori che prestano servizio ha un’occupazione fissa. Il prezioso lavoro dei gruppi di volontariato non è però ben supportato dall’Amministrazione: per ognuno che si rivolge ai centri di accoglienza lo stato stanzia dodici euro al giorno. “Una cifra irrisoria se si pensa che una degenza ospedaliera costa allo Stato non meno di trecento euro” fanno sapere dalla Caritas. E sembra che la cifra pro capite sia destinata a diminuire ulteriormente se si pensa al trend degli ultimi anni. Nel 2003 i presidi hanno offerto 12139 pasti quotidiani, per un numero complessivo di 37657 ogni giorno.
(Aci 18 nov. – DIONISI)All the contents on this site are copyrighted ©. |