SANTIAGO – Martedì scorso la Commissione nazionale sui prigionieri politici e sulla tortura, organismo creato per individuare vittime e carnefici di Stato (o loro emissari) nel periodo che va dall’11 settembre 1973 al 10 marzo 1990, ha consegnato al Capo dello stato una informativa sul lavoro svolto nel corso del suo mandato. Il fine è quello di intraprendere una “azione riparatoria” nei confronti di coloro che hanno subito nel periodo indicato torture o vessazioni e non hanno mai goduto di successivi benefici. “Il Cile è capace di guardare al passato, di esaminare quanto accaduto e di prendere coscienza di una verità dolorosa” ha detto l’arcivescovo di Santiago, card. Francisco Errazuriz, invitando la cittadinanza a leggere l’informativa con serenità d’animo per evitare di riaccendere vecchi rancori. “Siamo consapevoli che fatti come questi si sono verificati in Cile e che non li abbiamo certo voluti. Siamo addolorati per le vittime, ma anche per coloro che si sono macchiati di tali violenze. L’auspicio è che tutto questo rappresenti una lezione per il futuro”.
(Aci 10 nov. – DIONISI)
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