2004-10-30 15:40:24

Rafforzare il dialogo e il rispetto reciproco, per riportare all’unita’ l’isola cipriota. L’invito del Papa al presidente della Repubblica di Cipro, ricevuto in udienza


Un’esortazione a tutta la popolazione perché prosegua negli sforzi “di incoraggiare il dialogo e la tolleranza tra i diversi gruppi etnici e religiosi nel Paese”. E’ quanto Giovanni Paolo II ha detto stamani, nell’udienza al presidente della Repubblica di Cipro, Tassos Papadopoulos. Riferendosi alla difficile situazione politica dell’isola - divisa in due entità: una greca, a sud, una controllata dai turchi, a nord – il Papa ha affermato che solo con l’impegno nel mutuo rispetto e nella comprensione potranno essere risolte le tensioni e giungere ad una “unità basata sui principi della solidarietà e della giustizia”.

Oggi l’isola è divisa in due parti: la Repubblica di Cipro a maggioranza greca, entrata lo scorso maggio nell’Unione Europea a 25, ma con il solo riconoscimento della Turchia, e la Repubblica Turca di Cipro del Nord, sotto il controllo di circa 60 mila militari. Si tratta, infatti, della zona occupata dalle forze turche nel 1974. Nell’aprile 2003, è fallito il tentativo dell’ONU di riunificare l’isola in una confederazione. Ma per la prima volta da quel momento, ai cittadini delle due entità è stato consentito di attraversare la linea verde che divide Cipro. Dopo la secessione del ’74, oltre 180 mila greci si sono trasferiti a sud e 50 mila turchi a nord. Gli abitanti della parte greca sono oggi circa 700 mila, su una superficie di quasi 6 mila Kmq. Poco più di 200 mila sono quelli della parte turca, su un territorio più piccolo di circa la metà.

La Repubblica di Cipro è a maggioranza ortodossa (95%). I cattolici sono circa l’1,5% della popolazione totale.







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