Rafforzare il dialogo e il rispetto reciproco, per riportare all’unita’ l’isola cipriota.
L’invito del Papa al presidente della Repubblica di Cipro, ricevuto in udienza
Un’esortazione a tutta la popolazione perché prosegua negli sforzi “di incoraggiare
il dialogo e la tolleranza tra i diversi gruppi etnici e religiosi nel Paese”. E’
quanto Giovanni Paolo II ha detto stamani, nell’udienza al presidente della Repubblica
di Cipro, Tassos Papadopoulos. Riferendosi alla difficile situazione politica dell’isola
- divisa in due entità: una greca, a sud, una controllata dai turchi, a nord – il
Papa ha affermato che solo con l’impegno nel mutuo rispetto e nella comprensione potranno
essere risolte le tensioni e giungere ad una “unità basata sui principi della solidarietà
e della giustizia”.
Oggi l’isola è divisa in due parti: la Repubblica di Cipro a maggioranza greca, entrata
lo scorso maggio nell’Unione Europea a 25, ma con il solo riconoscimento della Turchia,
e la Repubblica Turca di Cipro del Nord, sotto il controllo di circa 60 mila militari.
Si tratta, infatti, della zona occupata dalle forze turche nel 1974. Nell’aprile 2003,
è fallito il tentativo dell’ONU di riunificare l’isola in una confederazione. Ma per
la prima volta da quel momento, ai cittadini delle due entità è stato consentito di
attraversare la linea verde che divide Cipro. Dopo la secessione del ’74, oltre 180
mila greci si sono trasferiti a sud e 50 mila turchi a nord. Gli abitanti della parte
greca sono oggi circa 700 mila, su una superficie di quasi 6 mila Kmq. Poco più di
200 mila sono quelli della parte turca, su un territorio più piccolo di circa la metà.
La Repubblica di Cipro è a maggioranza ortodossa (95%). I cattolici sono circa l’1,5%
della popolazione totale.