2004-10-27 14:12:16

Appello del Papa per la riconciliazione in Iraq e la solidarietà alle vittime del terrorismo. All’udienza generale, la riflessione del Pontefice sul salmo 48, che condanna l’idolatria del denaro


“Accompagno ogni giorno nella preghiera la cara popolazione irachena, intenta a ricostruire le Istituzioni del proprio Paese”.

Le parole conclusive del Papa arrivano ancora una volta a manifestare la sua solidarietà per il dramma dell’Iraq. L’appello, pronunciato nella grigia e piovosa mattinata romana, è risuonato come un incoraggiamento per i cristiani “a continuare con generosità ad offrire il proprio fondamentale contributo per la riconciliazione dei cuori”. Ma soprattutto come segno di “affettuosa partecipazione al dolore delle famiglie delle vittime e alle sofferenze degli ostaggi e di tutti gli innocenti colpiti – ha detto il Pontefice - dalla cieca barbarie del terrorismo”. In precedenza, la tradizionale riflessione sui Salmi era stata dedicata alla seconda parte del Salmo 48, che stigmatizza una delle tentazioni “costanti dell’umanità”: quella di credere che il denaro possa, per così dire, avere potere anche sulla morte. Ma i versi del Salmo, ha osservato il Papa, condannano questa “l’illusione generata dall’idolatria della ricchezza”:

“Aggrappandosi al denaro, considerato come dotato di una forza invincibile, ci si illude di poter ‘comperare anche la morte’, allontanandola da sé”.

In realtà, ha continuato Giovanni Paolo II, la morte “irrompe con la sua capacità di demolire ogni illusione, spazzando via ogni ostacolo, umiliando ogni confidenza in se stesso e avviando ricchi e poveri, sovrani e sudditi, stolti e sapienti verso l’aldilà”. Conquistare l’immortalità, dunque, è un atto di fede in Dio. Solo lui, ha affermato il Papa, può riscattarci “da quell’orizzonte oscuro e drammatico”. E ben appropriate sono le parole del Vangelo, che il Pontefice ha citato al termine della catechesi: “Accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignuola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore”.

Una nutrita schiera di personalità era presente oggi in Piazza San Pietro. Il Papa ha salutato in polacco il cardinale arcivescovo di Cracovia, Franciszek Macharski, e ha rivolto, tra l’altro, un benvenuto cordiale a due ministri del governo italiano: Gianni Alemanno, titolare del dicastero delle Politiche agricole e forestali - che accompagnava i partecipanti alla spedizione italiana sul K2 – e Girolamo Sirchia, a capo del Ministero della salute, insieme ai circa 4 mila anziani aderenti all’Osservatorio della terza età. Il saluto del Pontefice è andato anche ai diaconi dell’arcidiocesi di Milano e alla Delegazione di Montecassino, guidata dal vescovo, Bernardo D’Onorio, e dal presidente della Regione Lazio, Francesco Storace. RealAudioMP3







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