2004-09-20 17:31:18

ARGENTINA: CEFERINO NAMUNCURA'


BUENOS AIRES – Un esempio per i giovani argentino, modello di amore per il popolo e la sua terra. Alla vigilia del centenario della sua morte, i vescovi della Patagonia ricordano Ceferino Namuncurá, giovane indios originario di Chimpay, Valle Medio del Rio Negro, che fu educato dai missionari salesiani nel Collegio Pio IX di Buenos Aires. Proseguì i suoi studi a Viedma, dove divenne sacerdote. Nel 1904, all’età di 17 anni, contrasse la tubercolosi e morì l’anno successivo in Italia. “Tutta la vita di Ceferino è stata segnata dalle sue origini che, peraltro, non rinnegò mai” scrivono i vescovi. “Figlio di un capo tribù, portò sempre con sé la tradizione, la cultura, la ricchezza spirituale e i valori della sua gente. Visse undici anni in Patagonia, la nostra terra, guardiamo a lui come un esempio per mantenere saldo il legame con la patria e con la famiglia e accogliamo anche coloro che non hanno le nostre stesse radici”. Nel documento i presuli spiegano inoltre che: “Non fu unicamente la religiosità del suo popolo che lo segnò. A due anni fu battezzato dal missionario p. Domingo Milanesio e negli anni a venire consolidò la sua fede nel collegi salesiani di Buenos Aires, Viedma e Roma”. Nel 1944 ebbe inizio il processo per la causa di beatificazione, il 22 giugno 1972 venne dichiarato venerabile. Il Servo di Dio riposa nella Santuario di Maria Ausiliatrice Fortín Mercedes, Pedro Luro (Buenos Aires).

(Aci 19 set. – DIONISI)







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