2004-08-15 20:56:17

Il Papa nella giornata conclusiva della sua visita a Lourdes lancia un appello al rispetto della vita umana


“Il male e la morte non avranno l’ultima parola” così il Papa questa mattina da Lourdes nell’omelia in occasione della solennità dell’Assunzione della Vergine Maria al Cielo. Nel pomeriggio la visita in occasione dei 150 anni del dogma dell’Immacolata, si è conclusa con la preghiera di GpII alla Grotta di Massabielle. In serata la partenza dall’aeroporto di Tarbes e l’arrivo a Ciampino. Dall’aeroporto romano il Santo Padre ha poi fatto ritorno alla sua residenza estiva di Castelgandolfo. Ma ascoltiamo la cronaca della giornata conclusiva di questo 104.mo viaggio apostolico del Papa,il 113.mo dei viaggio pontifici internazionali dell’epoca contemporanea. La cronaca è del nostro inviato a Lourdes Alessandro De Carolis:RealAudioMP3

Di nuovo davanti alla Grotta del miracolo. Ma questa volta da solo e in silenzio – il suo seguito a rispettosa distanza, che assiste al dialogo assorto tra il cuore del Papa e il “cuore di Lourdes”, l’Immacolata. Il secondo pellegrinaggio di Giovanni Paolo II si chiude così, con qualche minuto di ritardo sui tempi del protocollo e con le telecamere mute a scrutare per dieci minuti un volto che, a differenza dell’arrivo, questa volta tiene per sé i suoi pensieri, prima di congedarsi da una folla invariabilmente affettuosa e festante al passaggio del “suo” Papa. Ma la seconda giornata di Giovanni Paolo II a Lourdes è stata tutt’altro che avara di parole. Di fronte ai circa 250 mila fedeli – 2 mila dei quali malati e portatori di handicap – che sin dalle tre e mezzo di questa mattina avevano iniziato a prendere posto nella grande spianata erbosa sull’altra riva del Gave, il Pontefice ha per così dire deposto le vesti del pellegrino per rivestire quelle del pastore universale.

Nella Messa concelebrata insieme con una ventina di cardinali, oltre 80 vescovi e 1200 sacerdoti, il Papa, indicando nella Vergine un modello di servizio e di umiltà, ha levato tre appelli: per i giovani, speranza del mondo, che qui a Lourdes, ha detto, possono trovare una parola che dia “senso” alla loro vita. Per le donne che, nell’umanità secolarizzata di oggi, sono chiamate ad essere testimoni dei “valori più essenziali”, quelli che si vedono solo con gli occhi del cuore. E, ancora una volta, per la tutela della vita:
A tutti voi, fratelli e sorelle, lancio un pressante appello perché facciate tutto ciò che è in vostro potere affinché la vita, tutta la vita, sia rispettata dal concepimento sino alla sua fine naturale. La vita è un dono sacro, di cui nessuno può farsi padrone!

E riflettendo sui dogmi dell’Assunzione e dell’Immacolata Concezione, oggi “intimamente legati” in uno straordinario momento celebrativo, il Papa ha proseguito affermando che i credenti non hanno in Maria solo un modello da imitare, ma anche il segno visibile della “promessa” fatta da Dio all’uomo che ha reso la Madre di Dio il simbolo della natura umana redenta.
All’Angelus, poi, Giovanni Paolo II ha salutato in particolare i giovani francesi. Ricordando gli incontri avuti con loro negli anni passati – ha esclamato:
Questi incontri mi hanno dato una grande speranza, che oggi voglio condividere con voi, cari giovani amici. Ponetevi alla scuola di Maria e porterete nel mondo una ventata di speranza!”

Poi un ininterrotto applauso sulle note delMagnificat, il lento procedere della Papamobile tra la folla, e la partenza di un Pontefice che a Lourdes ha potuto ripetere ancora una volta a Maria “totus tuus”.







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