2004-08-14 15:00:32

Violenti combattimenti in Irak


La violenza in Iraq oltrepassa i confini di Najaf. La polizia ha sventato ieri sera una serie di attentati a Baghdad, dove l’ambasciata degli Stati Uniti è stata sfiorata da diverse esplosioni. Fino alle prime ore di questa mattina, nella città di Samarra, nel triangolo sunnita, bombardamenti aerei americani hanno provocato la morte di circa 50 miliziani iracheni. Ed è di almeno 40 guerriglieri e tre poliziotti il bilancio degli scontri a Hilla, nel sud del Paese, dove nella notte agenti iracheni e soldati polacchi si erano trovati assediati da centinaia di miliziani sciiti. E diversi morti anche a Ramadi e nella provincia di al-Anbar, a ovest di Baghdad. E per il secondo giorno consecutivo, sembra reggere la tregua a Najaf, concordata per assistere i feriti e favorire i negoziati in corso.

Roberta Moretti:

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Nella città santa non si combatte, ma si avverte una forte tensione: migliaia di sostenitori del leader radicale sciita Moqtada Al-Sadr, guidati dallo sceicco Hazem al-Araji, che ieri a Baghdad aveva lanciato ai fedeli un appello a “marciare su Najaf”, stanno giungendo in queste ore alle porte della città. Il religioso ribelle, che ieri è rimasto ferito nei bombardamenti americani, in serata è uscito allo scoperto. Dal suo rifugio nel mausoleo di Ali, con una vistosa fasciatura a un braccio, ha invitato i seguaci a difendere i luoghi santi “fino alla vittoria o al martirio”. Ma soprattutto, ha posto dieci condizioni per fermare la rivolta, tra cui il ritiro delle forze straniere da Najaf e la consegna del governo locale all’autorità religiosa sciita. La milizia di Mahdi dovrà essere considerata come un movimento politico, conservando tuttavia il diritto di restare armata. Tutti i prigionieri dovranno essere liberati, e i servizi pubblici ristabiliti nella città. Lui, in cambio ha promesso che lascerà la moschea dell’imam Ali dove si è rifugiato e ordinerà ai suoi uomini di ritirarsi. Le autorità irachene hanno intanto chiuso l’oleodotto principale per le esportazioni di petrolio dal sud del Paese, come misura precauzionale dopo la scoperta di piani dei ribelli per sabotare la struttura. Sono riprese, invece, le esportazioni dal nord. Da Londra, infine, giungono notizie sulla salute dell’Ayatollà iracheno Al Sistani. La massima autorità sciita in Iraq è in condizioni stabili dopo l’intervento chirurgico al cuore a cui è stato sottoposto nella capitale britannica.

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