2004-06-09 16:49:23

La difesa ambientale tra le vie per la pace


“La responsabilità per il creato è una sfida centrale per il futuro della terra, per la difesa della pace e anche per la testimonianza cristiana nella società contemporanea”.

L’affermazione è uno dei capisaldi della riflessione sviluppata durante i lavori della consultazione sulla responsabilità per il Creato, organizzata dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee) con la collaborazione della “Bergerie de la Forête”.

Il confronto, che ha impegnato oltre 60 delegati provenienti da 22 nazioni, si è svolto nei giorni scorsi nella località belga di Namur, su invito dei vescovi locali. L’incontro ha concluso il ciclo di sei consultazioni organizzate dal Ccee (il primo si è svolto nel 1999) ed ha visto la presenza di rappresentanti della Santa Sede, del Pontificio consiglio Giustizia e Pace, della Commissione degli episcopati presso l’UE (Comece), della Rete ecumenica europea per l'ambiente (Ecen), e degli ordini religiosi (Ucesm).

Nel comunicato finale, è stato messo in evidenza il ruolo centrale del dialogo interreligioso anche in chiave di tutela ecologica. Riecheggiando il messaggio del Papa per la Giornata mondiale della pace di qualche anno fa, i partecipanti hanno affermato che se “non c’è pace senza giustizia”, non c’è giustizia anche senza una “corretta gestione e salvaguardia delle risorse del Creato”.

Dietro ogni conflitto, si legge nella nota, “c’è di fatto un problema di ripartizione delle risorse naturali. Sono necessarie azioni concrete e dialoghi intensi per fare in modo che i conflitti ecologici sull'accesso alle risorse di acqua (come in Medio oriente), petrolio (in Iraq) e terra coltivabile (Africa) vengano bloccati e non trasferiti sul piano religioso”.

Il dialogo ecumenico, si rileva, rappresenta anche “una piattaforma significativa” per intervenire in campi specifici come la formazione ambientale, la gestione degli edifici ecclesiali secondo criteri sostenibili, l’agricoltura biologica”. Poiché globali sono i problemi che minacciano l’equilibrio dell’ambiente, le soluzioni - conclude il comunicato - devono perciò essere globali, ma allo stesso tempo applicabili a livello locale, secondo il principio della sussidiarietà”.







All the contents on this site are copyrighted ©.