SEOUL - La Conferenza dei Superiori maggiori degli Istituti
religiosi maschili e delle Società di vita apostolica e l’Associazione delle Superiore
maggiori della Corea hanno recentemente organizzato a Seoul un seminario sul declino
delle vocazioni alla vita consacrata nel Paese. Una novantina di religiosi e religiose
responsabili delle vocazioni consacrate nelle loro rispettive congregazioni hanno
discusso i risultati di un’indagine conoscitiva in materia per analizzare le cause
di questa crisi vocazionale. Esse sono state individuate soprattutto nei profondi
cambiamenti sociali degli ultimi decenni. Tra questi: il peso minore della religione
nella società, i moderni stili di vita che rendono meno “attraente” la vita disciplinata
in una comunità religiosa, il minore valore attribuito al celibato, come pure le maggiori
possibilità offerte oggi di svolgere attività di utilità sociale anche in ambiti non
religiosi. Il più marcato calo delle vocazioni religiose femminili nel Paese è stato
invece in parte attribuito al carattere ancora molto “patriarcale” della Chiesa coreana.
Tra le misure proposte per contrastare questo trend negativo vi sono state quella
di fare conoscere meglio i vari aspetti della la vita consacrata attraverso i media,
di una più stretta cooperazione con le diocesi nella promozione vocazionale, ma soprattutto
di una maggiore attenzione nella selezione dei candidati più adatti ai carismi specifici
di ciascuna congregazione. Le proposte saranno sottoposte all’approvazione delle commissioni
permanenti dei due organismi collegiali dei religiosi e delle religiose coreani. (Ucan
21 mag. – ZENGARINI)