SHANGHAI - Migliaia di fedeli hanno recentemente celebrato
in diverse diocesi cinesi l’80° anniversario della Festa di Nostra Signora della Cina,
istituita nel 1924 al termine del primo Concilio della Chiesa cinese che pose le basi
della sua indigenizzazione e della normalizzazione dei rapporti tra Cina e Santa Sede.
Le celebrazioni sono state un’occasione per ricordare quello storico evento, conosciuto
anche come Sinodo dei vescovi di Shanghai, e il suo promotore il cardinale italiano
Celso Costantini, primo Delegato Apostolico in Cina, che di quel processo di indigenizzazione
fu protagonista, anticipando il rinnovamento del Concilio Vaticano II. Grazie al
suo impegno nella promozione dell'inculturazione e della crescita della Chiesa locale,
Papa Pio XI consacrò i primi sei vescovi cinesi nel 1926. A lui si devono poi, tra
le altre cose, la creazione del primo ateneo cattolico cinese, la “Fu Jen University”,
la fondazione della prima congregazione religiosa locale, come anche l’istituzione
in Cina di diversi seminari. Alla figura e all’opera di questo grande missionario
molto stimato in Cina, è stata dedicata la Santa Messa presieduta l’11 maggio nel
Santuario di Sheshan, a Shanghai, dall’ordinario locale, Mons. Aloysius Jin Luxian.
Le celebrazioni per la Festa di Nostra Signora della Cina hanno avuto luogo nella
seconda settimana di maggio in diverse altre località del Paese. Più discreta è stata
invece la celebrazione nel Santuario di Donglu, nella provincia dell’Hebei, dove è
intronizzata l’immagine di Nostra Signora della Cina e dove dal 1996 sono vietati
pellegrinaggi. (Ucan 25 mag. – ZENGARINI)