2004-02-05 10:48:57

Si riaccende in Italia il dibattito sulla qualità televisiva, ad innescare la polemica il programma “Bisturi! Nessuno è perfetto”, in onda su Italia 1. Con noi il dottor Stefano Piccolo e Maria Rita Munizzi.


Si riaccende il dibattito sulla qualità dei programmi radio tv. L’ultima idea che ha innescato la polemica è ”Bisturi! Nessuno è perfetto” in onda su Italia 1, reality show che offre la possibilità ai concorrenti di trasformare il proprio aspetto anche grazie alla chirurgia estetica. Gli ospiti vengono ripresi dalle telecamere prima, durante e dopo l’intervento, quindi si assiste alle reazioni.

Una dura critica, a questo tipo di televisione, è stata espressa dall’Osservatorio sui Diritti dei Minori. Massimiliano Menichetti ha raccolto il commento di Stefano Piccolo medico chirurgo plastico e Maria Rita Munizzi presidente del Movimento italiano genitori.

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R. – Ci sono arrivate tantissime segnalazioni di mamme indignate dinanzi a questo episodio televisivo. Si tratta di un tipo di trasmissione, a nostro avviso, del tutto inadatto ad una fascia di prima serata. Non ha senso pensare che sia facile modificare il proprio aspetto fisico, risolvere problematiche alle volte veramente molto gravi, spettacolarizzandole.

D. – Ma la chirurgia estetica può diventare anche un gioco?

R. – Non è un gioco. Io sono un medico oltre che una mamma di cinque bambini e mi rendo conto di come effettivamente si debba ricorrere all’intervento estetico per ragioni di grave disagio psichico: il non riconoscersi nel proprio corpo, il non riconoscersi in una sorta di deformità. Ma non è la norma, cioè non è che tutte le ragazze che si vedono il naso un po’ storto, alla fine possono ricorrere a questo metodo per vedersi migliori.

D. – Dott. Piccolo, quali sono i rischi della spettacolarizzazione di questa scienza medica?

R. – I rischi sono tanti. Prima di tutto quello di far pensare alla gente che questo tipo di applicazione medica sia una sorta di toccasana per ogni problema. Che persone che all’inizio si presentano così tristi, così problematiche, poi con l’intervento, per miracolo, risolvano ogni problema della propria vita. E’ un modo sbagliato di affrontare questo tipo di argomento. D’altra parte le persone possono poi essere tentate di accostarsi a questo tipo di trattamento con un’eccessiva superficialità.

D. – Quindi, che cosa si può fare?

R. – Sfruttando ad ogni costo, per ragioni di interesse aziendale, il piano della chirurgia estetica in questa forma “baracconesca” ci si dovrebbe anche preoccupare di controbilanciare questa medicina-spettacolo con della sana e costruttiva informazione scientifica, imparziale, disinteressata, corretta e comprensibile, soprattutto, a tutti.







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