2004-01-29 18:21:51

CINA: SEMINARI


CINA: SEMINARI

SHANGHAI - I seminari minori in Cina stanno svolgendo un’importante funzione di promozione delle vocazioni soprattutto tra i giovani meno istruiti. Padre Su Tianguang insegna Studi biblici e spiritualità presso il Seminario minore di Shanghai che ammette studenti di età compresa tra i 18 e 28 anni provenienti da Shanghai e dalle vicine diocesi Hangzou, Nanchino e Ningbo, ma anche dalle province settentrionali dell’Hebei e dello Shanxi. Attualmente conta 36 seminaristi. L’istituto, spiega padre Su, offre loro un’educazione superiore e un “orientamento spirituale personalizzato per aiutarli a discernere meglio la loro vocazione”. Anche padre Paul Chen Kaihua del seminario minore di Kunming, nello Yunnan, sottolinea il ruolo centrale svolto dai seminari minori nella promozione delle vocazioni. Il suo conta nove seminaristi, otto dei quali delle etnie tribali locali. E’ stato lui stesso a selezionarli dopo un giro di visite pastorali nelle alture dello Yunnan ai primi del 2002. Le tre diocesi della provincia, spiega infatti, hanno pochi parroci: appena 11 per 160mila fedeli. Padre Pang Pinying del Seminario minore di Xi’an nella provincia dello Shannxi, riferisce come i seminari minori siano il trampolino di lancio “per i giovani meno istruiti che vogliono diventare sacerdoti”. Le materie insegnate ai seminari maggiori, come teologia e diritto canonico, sono infatti troppo difficili da affrontare direttamente per chi ha un basso livello di istruzione. Anche per padre Xi’an il seminario minore offre a questi giovani soprattutto una migliore occasione per “riflettere meglio sulla propria vocazione”. Una riflessione che nella stragrande maggior parte dei casi si risolvere nella decisione di proseguire gli studi per diventare sacerdoti, come conferma pare Huai Jianting, Rettore del seminario minore di Handang, nell’Hebei.
Attualmente nella Cina continentale si contano una ventina di seminari minori. Essi hanno conosciuto una nuova fioritura nei primi anni ottanta, dopo le prime modeste aperture del regime verso la religione.
(Ucan 23 gen – ZENGARINI)







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