2004-01-28 19:21:10

LIBERIA: MISSIONARI


MONROVIA. - “La gente segue con disillusione le vicende politiche del paese; ha ben altro a cui pensare, dovendo mettere insieme il pranzo con la cena”. E' il commento di una fonte cattolica liberiana alla richiesta di dimissioni di Gyude Bryant, capo del governo provvisorio della Liberia, presentate dai due principali movimenti di guerriglia , il Lurd (Liberiani Uniti per Riconciliazione e la Democrazia) e il Model (Movimento per la Democrazia in Liberia). I due gruppi accusano Bryant di governare in maniera non trasparente.
In questa situazione ancora confusa i missionari proseguono ad operare a fianco del popolo liberiano. “Le nostre sorelle hanno avviato un programma di assistenza per i profughi al campo Totata” dice una missionaria della Consolata da Harbel. “Il programma è condotto in collaborazione con il Jesuit Refugee Service, e mira a fornire istruzioni di base a donne e bambini”. “Altre religiose stanno assistendo il lebbrosario di Ganta, anche se sono costretta a recarvisi una o due volte alla settimana”, aggiunge un'altra suora.. “Purtroppo gli organismi internazionali non sono sempre all’altezza della situazione - commentano le due suore -. La forza di pace delle Nazioni Unite afferma di aver raggiunto questa o quella città, ma non si vedono Caschi Blu nelle strade. L’insicurezza rende difficile il lavoro delle organizzazioni umanitarie. Muoversi in automobile può essere pericoloso: pochi giorni fa alcuni missionari Cappuccini sono stati depredati del loro automezzo a Buchanan, la principale città portuale del paese. Erano le 3 del pomeriggio, in mezzo alla folla, - raccontano ancora le suore - quando un gruppo di uomini armati ha fermato i Padri e li ha costretti ad abbandonare il loro mezzo. La macchina è stata portata nella vicina Costa d’Avorio e i rapinatori hanno chiesto un riscatto per la vettura. Questo non è che uno degli innumerevoli episodi di soprusi e violenze che si susseguono ogni giorno in Liberia”.
(Fides 28 gen. - MANCINI)







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