MALATE. - A Malate, a ridosso di Manila, sono stati festeggiati i 75 anni dell’arrivo
nelle Isole Filippine del primo missionario della Società di San Colombano, padre
Michael Cuddigan. La missione dei Colombani nelle Filippine ha contribuito alla edificazione
della stessa Chiesa nell'arcipelago. "Attraverso il lavoro dei missionari riceviamo
un vero insegnamento di fraternità". Lo ha rilevato all'omelia mons. Gaudencio Rosales,
arcivescovo di Lipa, che ha celebrato la Santa Messa, lunedì 19 gennaio, nella Chiesa
di Nostra Signora dei Rimedi a Malate. L’arcivescovo ha messo in risalto l’importanza
della missione colombana per il paese e dello stile in cui i missionari l’hanno vissuta. Quando
Padre Cuddigan arrivò fu destinato a compiere la sua opera proprio presso la parrocchia
di Nostra Signora dei Rimedi. In pochi anni i Colombani si sono diffusi in ben 148
parrocchie. Quattro anni fa essi hanno anche istituito un Centro per la Vita e la
Ricerca nei pressi di Manila. Durante la celebrazione padre John Leydon, parroco
di Malate, ha voluto ricordare che “i Colombani possono solo provare gratitudine verso
le Filippine: gratitudine per poter essere venuti in contatto con l’animo dei filippini;
gratitudine per essere stati accettati in una terra benedetta. Quella dei Colombani
– egli dice - è una storia di rinascita, di una missione che si è ridefinita per incontrare
nuove situazioni”. “Eravamo venuti per evangelizzare, ma siamo stati evangelizzati”
ha detto efficacemente il parroco. (Asianews 23 gen. - MANCINI)