2004-01-15 20:06:47

MESSICO: VIOLENZE


MESSICO: VIOLENZE

CITTA’ DEL MESSICO – Il Centro diocesano per i diritti umani di Salitillo, unitamente con gli esponenti delProgetto Frontiera con Giustizia, hanno denunciato le forze dell’ordine di Coahuila per le vessazioni, le estorsioni e le violenze illecite perpetrate ai danni degli immigrati che vivono nelle case di accoglienza. In una lettera inviata al Governatore di Coahuila, Enrique Martinez, e alle commissioni preposte per la tutela dei diritti umani, i vertici dei due organismi hanno segnalato che il 15 settembre dello scorso anno, alle otto di sera, nei pressi della parrocchia della Santa Croce, gli immigrati Anselmo Guillen e Reinaldo Alvarado, sono stati brutalmente colpiti dai militari e successivamente minacciati, denudati e derubati di 1200 pesos, proprio mentre i malcapitati si recavano ad acquistare una tessera telefonica. Tre mesi dopo, il 28 dicembre, altri colleghi poliziotti hanno fatto irruzioni nel presidioBelen Posada del Emigranteed hanno picchiato, senza alcuna motivazione, Jacobo Vaca, Abel Oseguera e Marcelo Bonilla. Secondo il Centro diocesano di Saltillo questi non sarebbero gli unici di casi e nella missiva inviata al Governatore viene rilevato che “tale prassi promuoverebbe tra la comunità un’immagine distorta dell’immigrato. In sostanza si giustificherebbe la violenza delle forze dell’ordine, pensando che chi viene arrestato o malmenato sia comunque un delinquente”. Nella lettera si sottolinea inoltre che “Siamo di fronte ad una continua violazione della dignità e dei diritti degli immigrati, per questo invitiamo le autorità competenti ad intervenire per porre fine a tali abusi di potere. Solo così potremo dare un forte contributo alla costruzione di un autentico stato di diritto ed evitare la disgregazione del tessuto sociale di Coahuila”. Il documento si conclude con un appello: “Considerando il momento storico per il Messico che richiede un intervento deciso in materia di giustizia sociale, diventa quanto mai importante arginare fenomeni come questi che continuano a colpire sempre i deboli”.

(Milenio.com 15 gen. – DIONISI)







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