2004-01-15 20:06:54

BRASILE: DENUNCIA


BRASILE: DENUNCIA

RIO DE JANEIRO - Un monastero di suore francescane in Brasile si oppone alla costruzione di un’industria di sfruttamento dell’alluminio in Amazzonia. Con una lettera al Ministro dell’Energia ed una seconda al Ministro dell’Ambiente e con l’interessamento anche degli organismi internazionali di Giustizia e Pace, le suore stanno sensibilizzando sui danni ambientali che ci sarebbero se il progetto venisse realizzato, sia per la costruzione, sia ancora di più per l’inquinamento prodotto in seguito. Le suore del convento di Nostra Signora di Saude, nel distretto di Juruti Velho, chiedono che venga rispettato il ritmo di vita della popolazione locale di 30 mila indigeni ed un ambiente naturale dalle caratteristiche uniche. “Temiamo – scrivono – che quest’area, una volta pratica la deforestazione, diventerà come un deserto”. La Casa madre delle suore brasiliane, il Monastero di Maria Stern di Augsburg, in Germania, ha trasmesso una copia dell’appello a “Franciscans International”, il “network” che ha sede a Ginevra e si occupa di coordinare le iniziative sui temi della giustizia, della pace, del rispetto della creazione. Le religiose, inoltre, nominano esplicitamente la multinazionale “Alcoa” quale responsabile del progetto, che in dettaglio prevede la distruzione di 30 mila ettari di foresta per fare spazio al nuovo stabilimento. Nel loro appello, le religiose chiedono di inviare messaggi e lettere al governo brasiliano per sensibilizzare sul progetto, sull’impatto ambientale negativo che avrebbe e per cercare così di fermarlo. “Avrebbe un impatto sociale incalcolabile – scrivono le suore – nei termini di impoverimento della cultura, perdita del modo tradizionale di lavorare e di vivere e forte disoccupazione in futuro”.

(Vid. 15 gen.)







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