Nella Messa di mezzanotte Giovanni Paolo II racconta l’immenso stupore di fronte al
Creatore dell’universo che nasce povero nella fredda grotta di Betlemme.
Il Papa nella suggestiva messa di mezzanotte da lui presieduta in san Pietro la notte
del 24 dicembre, ha pregato con grande intensità perché il fulgore della nascita di
Gesù possa illuminare la notte del mondo. La potenza del suo messaggio d’amore – ha
detto – distrugga le orgogliose insidie del maligno”: “Il dono della tua vita ci
faccia comprendere sempre più quanto vale la vita di ogni essere umano. Troppo sangue
scorre ancora sulla terra! Troppa violenza e troppi conflitti turbano la serena convivenza
delle nazioni! Tu vieni a portarci la pace. Tu sei la nostra pace!”
Il Papa
– nell’omelia della messa di mezzanotte - si è soffermato sul mistero insondabile
del Creatore dell’universo che si è fatto bambino e ha voluto avere per culla una
mangiatoia in una fredda grotta di Betlemme: e racconta l’infinito stupore di fronte
al Verbo di Dio che si spoglia della gloria divina per farsi povero, spinto dall’amore
per l’uomo: “Nasce un Bambino. Apparentemente, uno dei tanti bambini del mondo.
Nasce un Bambino in una stalla di Betlemme. Nasce dunque in una condizione di estremo
disagio: povero tra i poveri. Questo Bambino è il Figlio di Dio”.
Un’onda di
tenerezza e di speranza ci riempie l’animo – dice il Papa : “E’ disceso dal Cielo
il Salvatore del mondo!”, “unico Salvatore dell’umanità”. Lui, che ha cambiato il
corso della storia ed è entrato nella storia di ogni persona, si è presentato nell’angusta
povertà del presepe:
“Nella sua semplicità, il Bambino di Betlemme ci insegna
a riscoprire il senso vero della nostra esistenza; ci insegna a “vivere con sobrietà,
giustizia e pietà in questo mondo”.
Questo messaggio è racchiuso nel presepe
e nell’albero di Natale che rappresenta l’albero della vita che rifiorisce nel deserto
dell’umanità. E proprio ieri sera è stato inaugurato il tradizionale e bel presepe
di piazza san Pietro che quest’anno ha una particolare struttura circolare per poter
essere ammirato da ogni lato della piazza: il Papa affacciandosi dalla finestra del
suo studio ha benedetto il lume della pace. Il presepe e l’albero di Natale – ha detto
stamane – sono “simboli preziosi che tramandano nel tempo il senso vero del Natale”
che ha “unito Dio e l’uomo per sempre”. Un concetto ripreso negli auguri rivolti ai
romani e agli italiani:
“Il Bambino Gesù renda più salda la speranza e sempre
più generoso l’impegno di tutti perché, attingendo al patrimonio di valori con cui
il cristianesimo ha arricchito il costume e la cultura del popolo italiano, si costruisca
insieme l’Italia del terzo millennio”.