Ricorre oggi il 50.mo anniversario del Programma Scandinavo: con noi la responsabile
Ingrid Sundsten
Una legge più adeguata sulla libertà religiosa in Svezia e la volontà di offrire informazioni
non riportate su altri mass media. E’ questo il contesto nel quale, 50 anni fa,
è nato il Programma scandinavo della Radio Vaticana. Ripercorriamo alcuni momenti
salienti della sua storia con la responsabile, Ingrid Sundsten, al microfono di Amedeo
Lomonaco:
R. – Il Programma ha avuto inizio nel 1953 e all’inizio consisteva
in una trasmissione di 15 minuti alla settimana e facevamo capo alla sezione tedesca.
Dalla fine 1989 abbiamo un programma giornaliero di 20 minuti.
D. – In quali
Paesi è trasmesso il programma scandinavo?
R. – In Svezia, Norvegia, Danimarca,
Finlandia ed Estonia. Le lingue principali sono lo svedese e il finlandese: in Svezia
abbiamo il maggior numero di ascoltatori e con loro intratteniamo una fitta corrispondenza.
Spesso abbiamo inserti in danese e norvegese. Nella programmazione finlandese, c’è
uno spazio in estone – di 5 minuti – ogni domenica.
D. – A quale pubblico si
rivolge, soprattutto, il vostro programma?
R. – Il programma si rivolge agli
svedesi protestanti che, in genere, non sono molto praticanti. Per questo cerchiamo
di offrire informazioni ai protestanti sulla Chiesa cattolica, perché i mass-media
non trattano, solitamente, argomenti religiosi.
D. – Quindi, le vostre trasmissioni
sono ascoltate soprattutto da protestanti. Quali sono le loro reazioni?
R.
– Molti sono contenti e ci scrivono tante lettere: sono soddisfatti per le informazioni
che diamo e che difficilmente trovano in altri mezzi di informazione.
D. –
C’è un aneddoto che vuoi ricordare?
R. – Il Santo Padre ha visitato i Paesi
scandinavi nel 1989. Per prepararsi a questo viaggio voleva dire qualche frase in
ogni lingua e noi siamo diventati suoi insegnanti. Il Papa è molto meticoloso. Con
la penna, ad esempio, sottolineava le pronunce...