2003-12-05 18:13:26

Presentato ieri sera a Roma l’ultima opera cinematografica di Krzysztof Zanussi: ai nostri microfoni il regista polacco.


“Supplemento”: questo il titolo scarno, senza metafore e allegorie, dell’ultima opera di Krzysztof Zanussi proiettata ieri sera in anteprima all’inaugurazione del Festival del cinema spirituale Tertio Millennio.

Un’appendice, forse, e sicuramente un insopprimibile desiderio da parte del regista di approfondire la personale ed intima vicenda dei due giovani fratelli che già erano apparsi, marginalmente, nel precedente ed intenso La vita come malattia mortale sessualmente trasmessa.

Il protagonista questa volta è Filip, che non sa esattamente dove si trova nella vita: lo avvertiamo subito come un ragazzo inquieto e dubbioso, ma oltremodo sincero e diretto nell’assolvere i suoi doveri e nel rispondere alla voce della coscienza ed ai richiami della fede. In una cella di un monastero combatte la sua “buona” battaglia, tormentandosi spiritualmente e fisicamente.

Nella vita che rincorre senza ancora una meta, tenta di rispondere a Dio per una vocazione “in bilico”; al fratello, che lo aiuta con forza a prendere decisioni non dilazionabili; ad Hanka, che è innamorata di lui; ai colleghi medici, che lo spingono a non sottovalutare l’importanza della scienza e di questa professione. Storia non facile, nell’ambito di un’industria cinematografica come quella attuale. Come conferma lo stesso regista Zanussi:

“Io credo che il linguaggio cinematografico – e questo è già stato provato da molti anni, già dagli anni Quaranta, Cinquanta e Sessanta - è capace di portare anche messaggi di ordine spirituale e questo lo abbiamo visto con Bresson, con Tarkovskj e tanti altri. E’ vero che i distributori ed i gestori credono che questa dimensione non interessi il pubblico. Abbiamo però tante prove che quando c’è invece qualcosa da scoprire, si può avere un grande interesse di pubblico. Questo interesse trova la sua soddisfazione nelle produzioni che parlano della spiritualità, molto amorfe e tipo New Age. Questo piace a tutti perché non c’è un legame tra etica e metafisica; la gente cerca la metafisica senza etica. Invece, e questo mi sembra una cosa molto interessante, nella tradizione cristiana, così come in quella buddhista od islamica dei sufi, qualsiasi vocazione mistica collega le esigenze etiche con la prospettiva del misticismo e cioè della visione del mondo trascendente, che è completamente necessario. Dobbiamo allora testimoniarlo anche nel nostro linguaggio artistico”.
Intimo - come lo è sempre la cinematografia di Zanussi - corredato da immagini limpide, supportato da un dialogo che volutamente rispecchia la semplicità del quotidiano sopra il quale si stende la misteriosa e spesso indecifrabile presenza di Dio, Supplemento affronta con spirito di modernità e senza pudori la difficoltà, per i giovani, di individuare la vocazione religiosa e di saper rispondere avendo interrogato il cuore e la mente. Le decisioni, poi, qualsiasi esse siano, quando nate dalla sofferenza interiore e sottoscritte con la penna dell’anima ed il candore della coscienza, non possono che essere un “supplemento” di vita alla vita.







All the contents on this site are copyrighted ©.