2003-12-05 12:28:03

Il progresso scientifico nel campo dell’ingegneria genetica rispetti la dignità e i diritti della persona: così il Papa nel messaggio per la prossima Giornata mondiale del malato


Il Papa incoraggia il progresso scientifico nel campo dell’ingegneria genetica purchè rispetti la dignità e i diritti della persona.
E’ quanto si legge nel messaggio, pubblicato oggi, che Giovanni Paolo II ha scritto per la Giornata Mondiale del Malato che si celebrerà l’11 febbraio dell’anno prossimo nel santuario di Lourdes.
Il servizio di Sergio Centofanti.


“Ogni autentico progresso” nel campo della conoscenza scientifica della vita “non può che essere incoraggiato, purché rispetti sempre i diritti e la dignità della persona fin dal suo concepimento”.

Il Papa parla dell’ingegneria genetica e delle straordinarie possibilità che la scienza oggi offre di intervenire sulle fonti stesse della vita: “nessuno - tuttavia - può arrogarsi la facoltà di distruggere o di manipolare indiscriminatamente la vita dell’essere umano”. La vita va accolta, rispettata e difesa dal suo inizio fino al suo naturale tramonto. Con essa va tutelata la famiglia, culla di ogni vita nascente. Giovanni Paolo II esprime quindi la sua riconoscenza a quanti si dedicano alla messa a punto di nuovi farmaci e a coloro che curano la produzione di medicine accessibili anche ai meno abbienti.

La Giornata Mondiale del Malato avrà luogo a Lourdes, in Francia, dove la Vergine, apparsa l’11 febbraio del 1858, rivelò di essere l’Immacolata Concezione: e la scelta di questo santuario è stata fatta proprio perché l’anno prossimo ricorrono i 150 anni dalla proclamazione di questo dogma da parte di Pio IX. Con l'Immacolata Concezione - ha detto il Pontefice - ha avuto inizio la grande opera della Redenzione, che si è attuata nel sangue prezioso di Cristo. “Se Gesù è la sorgente della vita che vince la morte, Maria è la madre premurosa che viene incontro alle attese dei suoi figli, ottenendo per essi la salute dell’anima e del corpo. E’ questo il messaggio che il Santuario di Lourdes costantemente ripropone ai pellegrini. Questo è anche il significato delle guarigioni corporali e spirituali che si registrano alla grotta di Massabielle” .

Il Papa si sofferma poi sul senso della sofferenza umana: “dal paradosso della Croce - sottolinea - scaturisce la risposta ai nostri più inquietanti interrogativi. Cristo soffre per noi: Egli prende su di sé la sofferenza di tutti e la redime. Cristo soffre con noi, dandoci la possibilità di condividere con Lui i nostri patimenti. Unita a quella di Cristo, l’umana sofferenza diventa mezzo di salvezza”. Ogni cristiano - esorta infine il Papa - possa “testimoniare che l’unica risposta autentica al dolore, alla sofferenza ed alla morte è Cristo, nostro Signore, morto e risorto per noi”.







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