Giovanni Paolo II riceve il presidente della presidenza della Bosnia Erzegovina e
i comitati preparatori della visita papale in Bosnia
“Un autentico rinnovamento spirituale”, capace di aprire il cuore dell’uomo “al perdono,
alla riconciliazione e al reciproco rispetto dell’identità culturale e religiosa”,
permetterà alla Bosnia ed Erzegovina di rialzarsi e di sanare le ferite di “un regime
oppressivo e di una lunga guerra”.
Questa, in sintesi, la riflessione che Giovanni
Paolo II ha offerto stamani ai comitati preparatori della visita pastorale dello scorso
giugno nel Paese, ricevuta oggi in Vaticano.
La costruzione di “una società
prospera e serena, libera e solidale”, ha insistito il Pontefice, potrà essere raggiunta
anche grazie “alla realizzazione di istituzioni democratiche, a livello politico e
amministrativo”.
Rivolgendosi alle autorità religiose e civili convenute, tra
cui il presidente cattolico della Presidenza della Bosnia ed Erzegovina, Dragan Čović,
precedentemente ricevuto in udienza, il Santo Padre ha espresso viva attenzione per
il problema dei “profughi e degli esuli nei loro paesi nativi”.
La guerra civile
nel Paese, infatti, che ha visto contrapporsi tra il 1992 e il 1995 le milizie serbe
a quelle musulmane e croate, ha causato la morte di 250 mila persone e un milione
tra sfollati e profughi.
“Cittadini - ha sottolineato mons. Franjo Komarica,
vescovo di Banja Luka e presidente della Conferenza Episcopale della Bosnia ed Erzegovina,
nel suo indirizzo di omaggio - che auspicano contro ogni speranza di vedersi restituiti
i diritti umani e le libertà civili dei quali sono stati privati con la violenza.
Tra questi c’è il diritto al rientro e a una vita degna dell’uomo nei loro Paesi d’origine”.
“Mai
dimenticare Dio!, ha esortato ancora Giovanni Paolo II - Desiderare sempre di unirsi
a Lui!”. Pensando alla beatificazione di Ivan Merz dello scorso 22 giugno a Banja
Luka, il Papa ha, infine, invitato tutti a trarre ispirazione da questo “fulgido esempio
di santità” e di impegnarsi a testimoniare il Vangelo, “criterio ed orientamento fondamentale
dei cristiani di ogni tempo”.