Giornata internazionale del Volontariato: ce ne parla Agostino Mantovani
Oggi è la Giornata internazionale del Volontariato per lo sviluppo economico e sociale
indetta dall’ONU. Per quest’occasione in Italia è stata premiata con l’Oscar del
volontariato internazionale 2003 Alida De Bortoli, 25 anni, che svolge servizio civile
volontario in Kossovo.
L’organizzazione con cui opera fa parte della Focsiv,
federazione degli organismi cristiani del servizio internazionale volontario, che
proprio quest’anno festeggia i suoi 30 anni di attività ed ha attualmente 581 volontari
che operano in 85 Paesi con progetti di sviluppo.
Al microfono di Marina Tomarro,
il presidente nazionale della Focsiv, Agostino Mantovani.
R. – L’impegno del
volontario è, in tantissimi settori, in crescendo; le stesse istituzioni, accorgendosi
di quanto sia sempre più particolare il bisogno di intervento nei confronti dei più
poveri, dei più deboli, ricorrono a forme di volontariato in quanto non sempre l’istituzione
può arrivare a tutto.
D. – Cosa può spingere oggi una persona a diventare volontario?
R.
– L’amore per il prossimo e la voglia di vedere meno ingiustizie in questo pianeta,
anche perché la globalizzazione ci porta a conoscere realtà che forse una volta non
erano a portata di tanta gente.
D. – La Focsiv in questo momento festeggia
i 30 anni. Che cosa è successo, durante questi 30 anni? Il volontariato come è andato
evolvendosi?
R. – Ha avuto fasi alterne legate anche ad eventi nazionali e
internazionali. Va detto che noi abbiamo interventi finanziari da parte del ministero
degli affari esteri e da parte dell’Unione Europea; quindi, le vicende alterne della
politica hanno anche un’influenza sugli interventi delle Ong. C’è da dire, a questo
proposito, che ci sono stati momenti nei quali il volontariato internazionale è stato
visto con un occhio di maggiore riguardo. Resta un fatto: il bisogno del volontario
internazionale, il bisogno soprattutto di interventi sempre più pianificati dove ci
sono aree residuali di conflitti e dove le popolazioni hanno bisogno di tutto.
D.
– Quali sono le urgenze che attualmente vi trovate ad affrontare?
R. – Urgenze
dell’immediato post-bellico in varie aree, ma anche dove situazioni gravissime non
fanno più storia: sto pensando al Congo, ad altri Paesi dell’Africa ...