2003-12-05 12:29:18

Dopo l’“Iniziativa di Ginevra”, resta aperto il dibattito – tra speranze e polemiche – sulla strada da perseguire per la pace in Medio Oriente: intervista con il cardinale Roberto Tucci


La pace in Medio Oriente sembra passare oggi per il Cairo, dove è iniziata poco fa la riunione di 13 fazioni palestinesi, impegnate a discutere di una possibile tregua. La tregua, nelle intenzioni del governo egiziano che ha promosso i colloqui, dovrebbe essere la premessa per l' attuazione della Road map, l'itinerario di pace di Usa, Ue, Onu e Russia che prevede la creazione di uno stato palestinese entro il 2005.

L'inizio dei colloqui era fissato inizialmente per martedi, ma e' stato rinviato ad oggi. Nel frattempo è cresciuta nella comunità internazionale l’attesa per possibili risvolti positivi sul processo di pace dopo la cosiddetta Iniziativa di Ginevra promossa da pacifisti israeliani e palestinesi. L’iniziativa, in realtà, ha suscitato speranze ma anche polemiche e delusioni. In ogni caso, riunendo personalità di spicco ha riacceso il dibattito sulla strada da perseguire per la pace. A questo proposito Rosario Tronnolone ha intervistato il cardinale Roberto Tucci:

***********
R. - E’ una sfida, in fondo, sia a Sharon che ad Arafat. Il dialogo è possibile. Purtroppo noi vediamo in questi giorni che si rinvia sempre l’incontro tra il primo ministro palestinese e il primo ministro israeliano, perché ognuno dei due pone condizioni previe. Credo che il testo concordato tra palestinesi e israeliani a Ginevra dimostri che è possibile arrivare ad un accordo, ma siamo ben lontani. Non è un atto tra capi di Stato, tra governi, quindi ha solo un valore privato. Può essere, però, una sfida e anche un motivo di speranza. Speriamo che si possa arrivare a cominciare a discutere concretamente dei punti che sono nevralgici per un accordo tra israeliani e palestinesi, per arrivare finalmente alla costituzione di uno Stato palestinese indipendente, ma garantendo la sicurezza che giustamente il popolo israeliano aspetta per sé.
D. – Il Papa, anche recentemente, è intervenuto più volte sul problema del terrorismo…

R. – Sì, ha avuto rilievo l’intervento sul muro, quando il Papa ha detto che bisogna costruire ponti piuttosto che muri. “Non di muri ha bisogno la Terra Santa, ma di ponti. Senza riconciliazione degli animi non ci può essere pace”- ha detto. In fondo, a questo proposito, il Papa ritorna sul principio che ha enunciato in altre occasioni: “Senza giustizia, non c’è pace. Ma senza perdono, non c’è giustizia”.







All the contents on this site are copyrighted ©.