BUCAREST. - Il Santo Sinodo della Chiesa ortodossa di Romania ha ribadito la propria
opposizione alla miniera d'oro di Rosia Montana in Transilvania. La miniera appartiene
ad una società mista rumeno-canadese e si prevede che frutterà l'estrazione di 300
tonnellate d'oro e di 1600 tonnellate d'argento nell'arco di una ventina d'anni. La
realizzazione della miniera, rileva in un documento il Santo Sinodo, "significa che
bisognerà ridislocare le chiese e i cimiteri in un'altra regione, il che è inaccettbile
per lo spirito e per la tradizione ortodossi (...) Il Sinodo - aggiunge il documento
- si esprime contro la realizzazione di questo progetto e si augurà che la regione
non sia toccata e che conserverà, invece, il proprio carattere sacro, la propria purezza
e la propria bellezza". Contro la miniera si è anche opposto l'arcivescovo cattolico
di Alba Iulia, mons. Gyorgy-Miklos Jakubinyi. La società che sfrutterà la miniera
si è detta, da parte sua, stupefatta delle dichiarazione del Santo Sinodo precisando
che il patriarca Teoctist, in un incontro agli inizi di novembre, aveva riconosciuto
che il progetto della miniera di Rosia Montana "non richiedeva la competenza del Sinodo". (Apic
4 dic. - MANCINI)