ROMA. - "Un uomo di fede, un servitore fedele della Chiesa e un pastore di questa
diocesi di Roma". Così il card. Camillo Ruini ha definito il card. Angelo Dell'Acqua
nella messa per il centenario della sua nascita, celebrata oggi nella Basilica di
S. Giovanni in Laterano. Il card. Dell’Acqua fu sostituto alla Segretaria di Stato
durante i pontificati di tre papi (Pio XII, Giovanni XXIII e Paolo VI). Lasciò il
Vaticano il 13 gennaio del 1968 quando fu chiamato ad essere il vicario generale del
papa per la diocesi di Roma. Morì circa 4 anni dopo, il 27 agosto 1972 a Lourdes.
In occasione del centenario della sua nascita, oggi alla Lateranense hanno ricordato
la sua figura mons. Leonardo Sandri, sostituto della Segreteria di Stato, Andrea Riccardi,
ordinario di storia contemporanea dell’Università Roma Tre e il card. Giovanni Canestri,
arcivescovo emerito di Genova. Nell’omelia, il card. Ruini ha sottolineato il servizio
che il card. Dell’Acqua ha reso alla diocesi di Roma, "mettendo a frutto quella sapienza
che nasce da una visione non ristretta e non utilitaristica, ma ampia e genuinamente
spirituale, alimentata dall’amore e dalla passione per la gente e dall’impegno per
coinvolgere tutti, sacerdoti, religiosi, laici, nella vita diocesana". In particolare,
il card. Ruini ha ricordato il rapporto che il suo predecessore aveva con i giovani.
"Negli anni turbolenti della contestazione – ha detto – egli mostra un atteggiamento
dialogante Parlando con i giovani, compie uno sforzo di comprensione delle loro delusioni,
inquietudini, speranze e si esprime in termini di fiducia e ottimismo". (Sir 3
dic.)