ROMA - Sarà la “Eagles Pictures” a distribuire in
Italia il controverso film di Mel Gibson “The Passion of Christ”. Lo ha annunciato
nei giorni scorsi l’amministratore delegato della società italiana, Stefano Dammicco.
Il film che racconta le ultime 12 ore di vita di Cristo con crocifissione e morte
in primissimo piano, è stato, come è noto, al centro di roventi polemiche per il suo
presunto contenuto antisemita e per la vivida brutalità di alcune sequenze. Accuse
sempre fermamente respinte dall’attore-regista americano che sostiene l’assoluta fedeltà
ai Vangeli della sua opera, trovando in ciò l’appoggio anche di alcuni esponenti cattolici
che hanno potuto vedere una versione in anteprima della pellicola. Tra questi, Peter
Malone, Presidente di “Signis”, l’organizzazione mondiale cattolica per il cinema
e la radiotelevisione, che in una dichiarazione, il 10 novembre, aveva dato un giudizio
sostanzialmente positivo, ricordando come molti film che hanno trattato in passato
le Sacre Scritture abbiano subito il giudizio severo di teologi e studiosi che non
conoscono le tecniche e il linguaggio cinematografico. Le polemiche, cui si deve aggiungere
il fatto che il film è interamente recitato in latino ed aramaico (la lingua dell’antica
Palestina), hanno reso difficile trovare negli Stati Uniti una società disposta a
distribuire il film nelle sale. La pellicola è comunque attualmente in sala montaggio
per addolcire le scene più violente. Per questo non ha potuto essere presentato in
anteprima al convegno: “Cristo e il cinema, un canone cinematografico”, organizzato
in questi giorni a Roma dal Pontificio Consiglio della Cultura e dal Pontificio Consiglio
delle Comunicazioni sociali nell’ambito della settima edizione del festival “Tertio
Millennio” dell’Ente dello Spettacolo. L’uscita negli Stati Uniti del film è prevista
il 25 febbraio prossimo, in coincidenza con il Mercoledì delle Ceneri, per volere
dello stesso Gibson. (Dichiarazione 10 nov; comunicati: 1 e 2 dic. - ZENGARINI)