Santa Faustina Kowalska, la mistica della Divina Misericordia
E’ stato presentato nei giorni scorsi a Roma presso la Pontificia Università Lateranense
il libro “Misericordia Divina per il mondo intero. La mistica di Santa Faustina Kowalska”
scritto da Ludmila Grygiel per le Edizioni Cantagalli. Il volume, che si avvale dell’introduzione
del cardinale Camillo Ruini, intende spiegare il messaggio della Santa polacca attraverso
una rilettura del suo Diario e di alcuni brani dell’Epistolario.
Ascoltiamo
Ludmila Grygiel al microfono di Maria Di Maggio.
R. – Nel mio libro cerco soltanto
di spiegare, quasi di raccontare il suo diario, mettendovi un po’ di ordine, perché
lei ha scritto in diversi periodi: poi a un certo punto ha distrutto il diario, poi
lo ha ripreso. Cerco anche di mettere in rilievo la parte centrale, che spiega proprio
tutta la dinamica della Divina misericordia verso l’uomo, verso ogni singola persona
e verso il mondo intero. Penso che poi sia il lettore a dover trarre le conseguenze
...
D. – Il diario di Santa Faustina è molto diffuso tra i giovani d’oggi.
Si tratta però di una mistica, quindi non sempre di immediata e facile lettura. Come
spiega questa estrema popolarità di Santa Faustina tra i giovani?
R. – Io penso
che i giovani cercano nel diario quello che è il tema centrale del diario stesso,
cioè cercano di capire Dio nella sua grande, immensa misericordia. Perché i giovani
cercano questa tenerezza di Dio, cercano l’espressione dell’amore di Dio, e penso
che nel diario la trovano!
D. – Ma qual è l’attualità del messaggio di Santa
Faustina Kowalska? Lo abbiamo chiesto al cardinale Camillo Ruini:
R. – Il messaggio
da una parte è sempre attuale, perché la misericordia di Dio è il centro del Vangelo,
è qualcosa che vale sempre, come Dio in eterno è amore. Ma c’è un’attualità specifica
per il nostro tempo che, fondamentalmente, è quella stessa che già Giovanni Paolo
II nell’enciclica Dives in Misericordia designava e presentava per il secolo XX, dicendo
che l’uomo del secolo XX da una parte ha difficoltà ad aprirsi alla misericordia,
ad accettare il concetto stesso di misericordia, perché pensa erroneamente che la
misericordia contraddica la sua autonomia, la sua razionalità, la sua sete di giustizia.
Mentre, in realtà, non c’ è giustizia piena senza apertura alla misericordia. Questo
vale in profondità per il secolo che è appena iniziato, almeno da quello che abbiamo
potuto vedere in questi primi anni, simbolicamente a partire dall’11 settembre 2001.
Si è visto e si vede come soltanto se sapremo dare un’impronta nuova al corso della
storia, fidandoci della misericordia di Dio e cercando di renderla operativa, per
così dire, nella nostra vita personale, sociale e anche mondiale, l’umanità potrà
avere un futuro come desidera avere.