2003-12-02 15:58:59

L'impegno della Chiesa di Costantinopoli contro fanatismo e intolleranza


ISTANBUL.= Nei tragici attentati di Istanbul del 15 e 20 novembre “tanti innocenti, nostri fratelli, hanno perso la vita, mentre tantissimi altri sono rimasti feriti. Atti di questo tipo, sotto qualsiasi idea, ideale o qualifica si nascondano, li accomuniamo sotto un solo nome: “terrorismo”, e li deploriamo profondamente”.

Così ieri il Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, rivolgendosi alle autorità civili e religiose presenti in Turchia per la festa di sant’Andrea, fondatore e patrono della Chiesa di Costantinopoli. Nel suo discorso al Fanar, sede del Patriarcato ecumenico, Bartolomeo I ha poi sottolineato che le radici dell’odio vanno ricercate nel fanatismo, nell’intolleranza e nella mentalità di scontro.

“Consci che affinché il dialogo possa dare buoni frutti è necessario un equilibrio tra le parti ad ogni livello - ha concluso il Patriarca - ci impegniamo ad impedire l’ingiusta distribuzione dei beni e la spaccatura, ogni giorno più evidente, fra il nord e il sud del mondo”.

Presente ieri alle celebrazioni anche una delegazione del Vaticano. Sant’Andrea, infatti, è fratello dell’apostolo San Pietro ed è tradizione l’invio di delegazioni tra il Patriarcato di Costantinopoli e la Santa Sede, in occasione delle due festività di San Pietro, il 29 giugno, e di Sant’Andrea, il 30 novembre, con uno scambio di messaggi tra il Papa e il Patriarca ecumenico. (B.C.)







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