BEIRUT - Il Cardinale Nasrallah Sfeir, Patriarca di Antiochia dei Maroniti, è tornato
ancora una volta a criticare duramente l’attuale regime libanese e l’occupazione siriana.
Nell’omelia pronunciata domenica nella sede patriarcale a Bkerké, non lontano dalla
capitale Beirut, il cardinale ha affermato senza mezzi termini che l’atteggiamento
del governo libanese “semina la rivoluzione e la violenza”. Secondo il presule, infatti
gli attuali governanti “ignorano e disprezzano i diritti dell’uomo e non perseguono
che i loro interessi personali a scapito della cosa pubblica”. Commentando l’Enciclica
“Pacem in Terris” di Papa Giovanni XXIIII, il cardinale Sfeir ha poi osservato che
“è difficile costruire un autentico sistema istituzionale democratico dopo sei anni
senza sovranità”. Egli si è quindi nuovamente soffermato sul problema dell’emigrazione,
soprattutto di giovani, che continua a sottrarre risorse vitali per il futuro del
paese. Un problema dovuto sia all’attuale situazione politica, sia alla disoccupazione
ormai cronica, “una piaga – ha detto - della società libanese contemporanea” cui contribuisce
la preferenza dei datori di lavoro per la manodopera straniera a basso costo. (Apic/L’Orient-le-Jour
1dic. – ZENGARINI)