Giustizia e pace, impegno delle Organizzazioni Internazionali
Le Organizzazioni Internazionali Cattoliche possono giocare “un ruolo sempre maggiore
nella costruzione di un’autentica e universale cultura di pace”. Con queste parole,
in una lettera, Giovanni Paolo II saluta l’Assemblea Generale della Conferenza delle
Organizzazioni Internazionali Cattoliche, in corso a Roma dal 30 novembre al 6 dicembre,
sul tema “Rendere la società umana più umana, promuovendo i valori del Vangelo e convertendo
la violenza in compassione”.
Un aspetto importante di questo lavoro, si legge
nella missiva, è diffondere la consapevolezza che ai ‘diritti umani’ corrispondono
i ‘doveri umani’. In questo contesto, il Vangelo è uno strumento prezioso per comprendere
la grande e indiscutibile responsabilità che ciascuno di noi ha verso il prossimo.
“Quanto più crescerà questa consapevolezza - sottolinea il Santo Padre - e le persone
nel mondo riconosceranno e accetteranno i loro obblighi, con particolare attenzione
al prossimo”, tanto più si diffonderà l’armonia tra i popoli.
“Queste sono
le condizioni per costruire una vera pace”. Dopo aver invitato le OIC a riflettere
sulla loro missione nel quadro della “grande famiglia delle Associazioni cattoliche”,
il Pontefice ha auspicato una coraggiosa revisione degli statuti delle Organizzazioni,
alla luce del Diritto Canonico. Apportate lì dove necessario gli opportuni cambiamenti,
ha detto, allineandovi sempre più alla missione universale della Chiesa.
Le
Oic comprendono 36 organizzazioni internazionali cattoliche. Il loro obiettivo, nei
5 continenti, è quello di coordinare il cammino dei diversi enti, fedeli alla propria
identità cattolica e ispirandosi al patrimonio della Dottrina Sociale della Chiesa.