CITTA’ DEL GUATEMALA.= “Non possiamo tacere su ciò che abbiamo visto e sentito”: è
questo il significativo titolo del messaggio finale del Cam2, il Congresso missionario
americano, conclusosi ieri a Città del Guatemala. Incontro a cui ha preso parte il
cardinale Crescenzio Sepe, nella veste di inviato speciale del Papa. Nei giorni di
congresso, sottolinea il documento, si è “sperimentata l’unità fondamentale” nella
fede e nella carità. In questo periodo, prosegue, “la povertà sta colpendo duramente
i popoli centroamericani”. Tuttavia, seppure “poveri di beni materiali, hanno la ricchezza
immensa della fede”. E’ allora necessario dare “impulso alla missione” ad gentes nell’annuncio
del Vangelo, anche al di là delle frontiere del continente americano. La missione,
si legge ancora, “è una vocazione alla santità”. Il messaggio non manca, d’altro canto,
di ricordare il sacrificio dei numerosi martiri laici e religiosi latinoamericani,
tra cui in particolare mons. Romero e mons. Gerardi. Pregando con le popolazioni indigene
del Guatemala, evidenziano i partecipanti al Congresso, “abbiamo riaffermato il convincimento
che il Regno di Dio nasce nei cuori dalla povertà e dal martirio”. Non possiamo dimenticare,
si afferma, inoltre, che la metà dei cattolici del mondo vivono nel continente americano.
Proprio per questo, è stato assunto l’impegno a creare in America un centro per la
formazione e l’animazione dei missionari. Al termine dell’incontro è stato annunciato
che l’ottavo congresso missionario Latinoamericano (Comla8) e il terzo Congresso americano
missionario (Cam3) si terranno in Ecuador nel 2007.