Senza fine la follia del terrorismo: nuovi attentati ad Istambul
Torna a colpire la violenza del terrorismo in Turchia. Diverse esplosioni, causate
da Kamikaze, stamani hanno nuovamente sconvolto Istanbul. Colpiti soprattutto punti
sensibili e di interesse britannici. Anche questa volta drammatico il bilancio delle
vittime, un bilancio che purtroppo sembra destinato a salire. 25 sinora i morti -
britannici, turchi e di altre nazionalità - e 400 i feriti. Tra le vittime anche il
console britannico Roger Short. Una giornata che cade dopo i due sanguinosi attentati
di sabato scorso sempre a Istanbul. Ci riferisce in studio Giancarlo La Vella:
Due
violentissime esplosioni che hanno preso di mira la banca britannica Hsbc e il consolato
del Regno Unito. Per tutta la mattinata si sono inseguite voci contrastanti sull’entità
della nuova offensiva terroristica. Sembrava in un primo momento che le esplosioni
fossero cinque e che fosse stato colpito anche il consolato israeliano. Poi il ridimensionamento
solo sulla carta di quanto successo, vista l’entità del numero delle vittime, e dietro
cui ancora una volta c’è Al Qaeda. Dopo gli attentati, una persona ha telefonato all'agenzia
turca Anadolu ed ha affermato che le esplosioni di questa mattina a Istanbul sono
frutto di un'azione congiunta della rete di Osama Bin Laden e del gruppo turco Ibda-C.
Nella
città di Istanbul le autorità locali hanno decretato l’allarme rosso, ovvero il massimo
grado d’allerta per la sicurezza pubblica. Unanime la condanna internazionale e il
cordoglio per questa nuova giornata di sangue che colpisce soprattutto la Gran Bretagna.
E proprio da Londra, dove si stanno incontrando, il presidente Bush e il premier Blair
hanno ribadito la scelta della fermezza per battere il terrorismo. “Non riusciranno
ad intimidirci e a demoralizzarci” – ha detto con forza il capo della Casa Bianca,
confermando le tappe della transizione dei poteri in Iraq dalle forze anglo-americane
ad un’autorità locale legittima. Gli hanno fatto eco le parole del premier britannico
Blair secondo il quale “nessun compromesso, nessuna marcia indietro può essere intrapresa
di fronte al terrorismo. Resteremo in Iraq fino alla fine”. Forte la preoccupazione
di Javier Solana, alto rappresentante europeo per la politica estera: “gli attentati
di oggi a Istanbul – ha detto – hanno colpito un Paese molto vicino all’Unione Europea
e ci spingono a proseguire la cooperazione internazionale nella lotta al terrorismo”.