2003-11-20 15:46:54

Senza fine la follia del terrorismo: nuovi attentati ad Istambul


Torna a colpire la violenza del terrorismo in Turchia. Diverse esplosioni, causate da Kamikaze, stamani hanno nuovamente sconvolto Istanbul. Colpiti soprattutto punti sensibili e di interesse britannici. Anche questa volta drammatico il bilancio delle vittime, un bilancio che purtroppo sembra destinato a salire. 25 sinora i morti - britannici, turchi e di altre nazionalità - e 400 i feriti. Tra le vittime anche il console britannico Roger Short. Una giornata che cade dopo i due sanguinosi attentati di sabato scorso sempre a Istanbul.
Ci riferisce in studio Giancarlo La Vella:

Due violentissime esplosioni che hanno preso di mira la banca britannica Hsbc e il consolato del Regno Unito. Per tutta la mattinata si sono inseguite voci contrastanti sull’entità della nuova offensiva terroristica. Sembrava in un primo momento che le esplosioni fossero cinque e che fosse stato colpito anche il consolato israeliano. Poi il ridimensionamento solo sulla carta di quanto successo, vista l’entità del numero delle vittime, e dietro cui ancora una volta c’è Al Qaeda. Dopo gli attentati, una persona ha telefonato all'agenzia turca Anadolu ed ha affermato che le esplosioni di questa mattina a Istanbul sono frutto di un'azione congiunta della rete di Osama Bin Laden e del gruppo turco Ibda-C.

Nella città di Istanbul le autorità locali hanno decretato l’allarme rosso, ovvero il massimo grado d’allerta per la sicurezza pubblica. Unanime la condanna internazionale e il cordoglio per questa nuova giornata di sangue che colpisce soprattutto la Gran Bretagna. E proprio da Londra, dove si stanno incontrando, il presidente Bush e il premier Blair hanno ribadito la scelta della fermezza per battere il terrorismo. “Non riusciranno ad intimidirci e a demoralizzarci” – ha detto con forza il capo della Casa Bianca, confermando le tappe della transizione dei poteri in Iraq dalle forze anglo-americane ad un’autorità locale legittima. Gli hanno fatto eco le parole del premier britannico Blair secondo il quale “nessun compromesso, nessuna marcia indietro può essere intrapresa di fronte al terrorismo. Resteremo in Iraq fino alla fine”. Forte la preoccupazione di Javier Solana, alto rappresentante europeo per la politica estera: “gli attentati di oggi a Istanbul – ha detto – hanno colpito un Paese molto vicino all’Unione Europea e ci spingono a proseguire la cooperazione internazionale nella lotta al terrorismo”.







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